VALTYR – Verineen Sagaat
(2011, Autoprodotto)
Viking Metal
Un lento, impetuoso, feroce,
nobile poema. Dopo numerosi progetti one-man-band, nasce dall'ingegno del
poliedrico artista barese Nartum il solo project Valtyr, contrassegnato da molteplici stimoli per gli amanti del Pagan, Viking e Black Metal. A
due decadi di distanza dai capolavori di Quorthon, nonché dalle pietre
miliari della prima ondata Black,
sono tuttora reperibili microcosmi artistici, nei quali musicisti armati di
corde, pelli e voce sanno trasportare. Ne è la prova Verineen Sagaat, full lenght autoprodotto, 38 minuti di
interessante nonché affascinante Viking,
ricco di dettagli Ambient e atmosfere
naturali.
La proposta compositiva si presenta minimale, priva di virtuosismi,
talvolta down-tempo, tuttavia pregna di epos e assolutamente di ampio respiro.
Tra le principali influenze è possibile notare "citazioni" di Moonsorrow,
Falkenbach,
Nokturnal
Mortum, Pagan Reign e Summoning, rielaborati in chiave del
tutto personale, con uno stile tipico e ridondante anche nel precedente
progetto di Nartum, Ymir.
Attraversando le 7 tracce, il primo pensiero che viene in mente è come certe
sensazioni evocabili con la musica siano universali, indipendentemente dalla
propria posizione geografica, che per luogo comune negli ultimi anni ha
etichettato come nordico gran parte delle note suggestive del tipico sound Black Metal. Più vicino alle tradizioni
finniche che norrene, la sanguinosa saga descritta in questo album affronta i
temi chiaramente riconducibili al credo etenista nordico, con riferimenti al
rito runico e al culto odinista. Dopo un breve Intro, apre l'album RUNESANG,
traccia pressoché strumentale dopo i primi due minuti, ricca di sonorità e
melodie in continua evoluzione, dal puro stile Falkenbach. I riferimenti
ad esso sono svariati, dalla strofa giocata su piccoli cambi di tempo dietro le
pelli, alla titanica voce sintetizzata nel narrato, ad ogni modo appare
originale la rielaborazione da colonna sonora war-movie storico. Fortemente
gradito il pezzo più violento dei sette, FALLEN IN BLOOD, stornello violento
quanto ridondante, intervallato da ottimi interludi acustici e bridge. La
title-track VERINEEN SAGAAT appare la sintesi delle capacità melodiche e
ritmiche dell'intera fatica, dalla notevole durata di ben 8 minuti, la quale si
rinnova continuamente dando spazio ad armonizzazioni e arrangiamenti dal gusto
forbito, unito all'utilizzo di numerosi strumenti e sonorità: dai flauti al
marranzano, da timpani rituali a glaciali synth. Il dualismo condotto dal canto
straziato e dai melodici cori è una caratteristica preponderante, che prende il
sopravvento toccando ogni parte di sé, dalla più rude alla sensibilità
artistica più raffinata. Nel più tipico stile T.N. Black Metal si
chiude la traccia più curata dell'opera, consumandosi in un lento fade out, per
dare spazio a WODENCULT, un'ode eroica, nostalgica, introdotta da un climax di
tastiere, per culminare chiudendosi in un intenso e soffuso coro narrato.
Appare evocativo l'artwork, anch'esso di "virtuosa" semplicità,
tratto da un'opera di un artista norvegese del XIX secolo, non lontano dai
masterpiece artistici delle cover Falkenbach. Supportare l'underground
è sempre utile, un piacere, specialmente quando un album parla da sé nelle sue
melodie e l'autore stesso rende pubblico il download dei propri lavori. Non
resta che attendere un nuovo capitolo di una saga Nartum, attendendo nuove
sorprese.
Vandrer
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