Risponde alle nostre domande Alessandro, singer e fondatore dei Dreker:
1) Partiamo dalle origini,
soprattutto dalla scelta del nome, che contraddistingue goliardia ed
attaccamento a tradizioni alcoliche tipicamente salentine: come mai questa
scelta?
In parte hai già risposto:
non volevamo un nome "anonimo", ma qualcosa che appunto ispirasse
goliardia e facesse intuire già il tipo di proposta musicale. Il nome Dreker venne fuori spontaneamente ed è
stato subito accolto benissimo dalla prima line up.
2) Ora parliamo di stile.
Sicuramente sia nei vostri live che su album, il vostro sound è molto più
europeo, ed in particolare tedesco, da Destruction a Sodom passando per i Tankard...
Quali band hanno più caratterizzato la vostra proposta musicale?
Il riferimento principale
ovviamente è la scena tedesca, con i 3 nomi da te citati (a cui aggiungerei i
meno conosciuti S.D.I.) ma va comunque va aggiunto un pizzico di USA della
nuova ondata (Warbringer, Municipal Waste) e il Punk di gente come D.R.I. e S.O.D.
Sarebbe ingeneroso non citare anche i nostrani Bulldozer ma soprattutto
gli Hopesend!
3) I testi delle vostre
canzoni hanno sempre un approccio critico ed ironico a problemi di massa
latenti. Ricordo una vostra BIMBOMINKIA ad esempio che fece storia... Come nasce
un vostro testo?
Sui testi si può dire che
alcuni sono relativi al binomio pogo & birra, la maggior parte invece
prendono spunto dall’attualità e attraverso l’ironia si cerca di far passare un
messaggio nel testo per quanto possibile (visto che, essendo in inglese i
testi, non è che la gente se li fili più di tanto!). Molto spesso l’intento è
provocatorio, come appunto in BIMBOMINKIA, e penso che in futuro la
stronzaggine aumenterà: c’è già in cantiere un progetto di un pezzo-sfogo su
come vanno le cose qui da noi, con cui molto probabilmente ci inimicheremo
mezzo Salento!
4) Ultimamente avete avuto
problemi di line up. Come mai è diventato così difficile, oggi, trovare gente
che abbia voglia e passione per suonare?
Fosse solo questione di
voglia e passione sarebbe già più semplice… I problemi sono purtroppo ben di
più. Prima di tutto ci dev’essere l’intesa di gruppo, se non c’è intesa è come
essere separati in casa. Poi c’è la serietà personale, e anche quella conta:
bisogna avere costanza nelle prove, voglia di impegnarsi e limitare il
cazzeggio (e qui abbiamo perso prove intere!). Poi c’è la bravura e la fiducia
che si ripone nel gruppo. Se tutti i componenti credono nel gruppo, allo stesso
modo si può seriamente fare qualcosa. Noi inoltre chiediamo anche un’attitudine
ironica, e credimi che nel Salento questa cosa è molto difficile da trovare,
siamo una zona di musicisti altezzosi ed egocentrici del cazzo!
5) Tocchiamo un po’ di
argomenti caldi. Cosa pensi delle agenzie di booking per le band underground?
Sono un’opportunità oppure una perdita di tempo?
Soldi buttati nel cesso. Si
paga per farsi prendere per culo da gente che specula sulla passione per la
musica. In molti casi serve solo a riempirti la bocca dicendo che hai suonato
con qualche grossa band (davanti a gente che manco ti ascolta e aspetta solo
l’headliner). Io vado fiero dei nostri piccoli concertini onesti in posti di
merda, non pago il "pizzo per la visibilità".
6) Conosci bene la scena
underground pugliese. Hai avuto con i Dreker
difficoltà ad esibirti per mancanza di live o di locali?
Più o meno ci si ricollega
alla domanda di prima. Se uno si adatta suona anche in una falegnameria usata
tipo centro sociale (come infatti ci è successo, e ci siamo divertiti un
casino!). Avendo questo spirito i live non ci sono mai mancati, tutt’altro, ci
siamo finanziati il nostro EP suonando in ogni cazzo di posto per tutta
un’estate. E’ anche vero che fare "i precari full-time" è pesante, e
spesso i gestori sono delle enormi teste di cazzo che è bene mandare a fanculo…
Attualmente la situazione è una delle più nere degli ultimi anni, le band
vecchie si sciolgono, i giovani non hanno convinzione e dilagano cover band e
dj set. Se non ci si sveglia la scena muore.
7) Nel Sud Italia siamo pieni
di band dal potenziale immenso. Ironicamente abbiamo pochissimi live, ed in
quei pochi le band nostrane vengono quasi sempre snobbate. Come spieghi la
tendenza da parte degli organizzatori a preferire band del Nord piuttosto che
rappresentare il Sud?
A volte penso che noi
meridionali abbiamo un complesso d'inferiorità verso il Nord. E a questo si
aggiunge la stupidità di alcuni gestori che magari spendono volentieri cifre
enormi per pagare trasferte lunghe, pur avendo la possibilità di avere una band
di pari valore a un prezzo inferiore qui al Sud. Vogliamo un esempio? In
Sicilia abbiamo una band storica del Metal
italiano come gli Schizo, che però non vedo quasi mai negli eventi del Sud. Per
fortuna che tra noi band del Sud c’è abbastanza supporto reciproco, e quindi si
riesce a "galleggiare".
8) Come vedi la scena attuale,
cosa credi potrebbe e dovrebbe essere migliorato per sopravvivere?
Tutto deve partire dalla
base, prima di tutto. Le band e gli organizzatori possono fare qualsiasi cosa,
ma se si arriva al punto di avere gli Exodus a pochi km e la gente non
muove il culo vuol dire che c’è un serio problema! Per il resto, penso che le
migliori situazioni si abbiano nei locali autogestiti e nelle varie masserie
occupate, che purtroppo sono sempre meno. Le band invece dovrebbero avere meno
manie da rockstar e più spirito di collaborazione reciproca, e in questo senso
ci tengo a segnalare l’ottima iniziativa degli amici Stige che ha portato alla
creazione di una compilation in free download con band pugliesi e calabresi,
tra cui noi Dreker (il link per
scaricarla è questo: http://www.mediafire.com/?61bj307n5dk88nj)
che senz’altro ha rafforzato lo spirito di gemellaggio tra noi band del
meridione, oltre a essere un’importante fonte di autopromozione. E’ quella la
strada da seguire!
9) Che progetti hai in
cantiere con i Dreker? E quando
avremo la possibilità di rivedere un vostro live?
Recentemente siamo stati
fermi perché abbiamo registrato 3 pezzi che andranno a confluire in uno split
CD con altre 3 band pugliesi (Stige, Vinterblot e Immortadell)
e che dovrebbe esser pronto per fine luglio/inizio agosto, e subito dopo ci
metteremo in moto per pubblicizzarlo. Già per agosto qualcosa in programma c’è,
non possiamo stare troppo tempo senza live altrimenti entriamo in astinenza!
Ora gli obiettivi maggiori sono farci conoscere con qualche altra trasferta
fuori Salento e fuori Puglia e comporre altri inediti per iniziare a pensare
concretamente al primo vero e proprio album!
Furia