DESIDERIA - End The
Curse
(2011, Autoprodotto)
Heavy/Gothic/Power Metal
Ho conosciuto i Battlelore
(un gruppo finlandese con parecchi album all’attivo e operante un Gothic/Power/Symphonic Metal con testi
di ispirazione tolkeniana) da poco tempo, nonostante la loro prolifica carriera
e il loro discreto successo. Mai però avrei immaginato che le loro produzioni
avessero potuto ispirare così tante band, fra cui troviamo anche i francesi Desideria.
Anche qui, come nei da poco
recensiti Motherstone, troviamo l’accostamento growling maschile/voce pulita femminile: il “beauty and the beast
style” è lungi dall’essere abbandonato nonostante la saturazione del mercato di
dischi con questa particolarità. Dopotutto ammettiamolo: l’ossimoro vocale e la
contrapposizione tra voci pulite e sporche ci ha da sempre affascinato, e non
solo nel Gothic puro: basti pensare
agli Opeth,
ai Therion
e agli Amorphis, giusto per citare due band del mainstream metallico…
Il disco che sto recensendo
ora è il debut album dei Desideria,
intitolato End The Curse.
Composto da 10 tracce di cui
due strumentali, riporta le ambientazioni sonore dei Battlelore, ma a livello
di liriche spazia nella generale materia epica/bretone e anche in temi più
moderni anziché concentrarsi su un’unica tematica approfondendo le
argomentazioni tolkeniane de “Il Signore degli Anelli”, marchio di fabbrica
invece della band finlandese. I testi di End
The Curse sostanzialmente sanno stare in piedi, così come anche le musiche:
graffianti e ben orchestrate ma non esenti da pecche, che mi accingo ad
elencare.
Per prima cosa, la
contrapposizione delle voci: mentre il growling
maschile è stupefacente e non fa una grinza (in alcuni punti sfocia persino
nello screaming gutturale di scuola Moonsorrow),
le parti di voce femminile sono a mio avviso troppo leggere, troppo delicate e
registrate con un volume troppo basso rispetto alla controparte maschile; nelle
parti migliori mi hanno riportato alla mente i The Sins Of Thy Beloved
(una grandiosa Doom/Gothic Metal band
fuori dalle scene da circa 10 anni), ma generalmente il risultato è un qualcosa
di “indeciso” e “sommario”, che sembra quasi abbia paura di osare e di mettersi
in gioco. E’ un peccato, perché comunque generalmente preferisco di gran lunga
le voci femminili delicate a quelle pompose (non a caso sono un amante dei
vocalizzi di Sharon Den Adel e di Anette degli ultimi Nightwish, mentre Tarja
Turunen non l’ho mai troppo sopportata…): con una migliore effettistica sulla
voce o una maggiore attenzione nel livellamento dei volumi la resa vocale di End The Curse sarebbe stata certamente
migliore. Ma è pur sempre il disco di debutto, pertanto i Desideria avranno tutto il tempo di migliorare e perfezionarsi,
perché comunque le basi e il talento ci sono, eccome.
Strumentalmente parlando,
infatti, non si notano grosse problematiche: i brani hanno la giusta dose di
aggressività e dimostrano una certa decisione e la convinzione in ciò che si
fa. Alcuni piccoli “tentennamenti” possono essere associati al “miscuglio di
generi” di cui i Desideria si fanno
promotori: il batterista picchia col doppio pedale in puro stile Power Metal, le voci seguono la
tradizione Gothic, mentre le chitarre
si scatenano nell’Heavy Metal più
tradizionale. La tastiera infine è un argomento un po’ controverso: fa
sommariamente un buon lavoro, creando un discreto tappeto sonoro per gli altri
strumenti, ma è forse un po’ limitata e io gli avrei personalmente dato più
spazio, “gonfiandola” magari di vari effetti allo scopo di creare l’atmosfera
giusta per il genere scelto, che risente del “mood” e del “sentimento” molto
più di generi più puramente “tecnici” come il Progressive o il Death
classico.
Il songwriting non è eccelso,
e in alcuni episodi assistiamo ad una certa prolissità a mascherare, forse,
qualche carenza di idee. Non significa, però, che non manchino gli spunti
interessanti: come già detto prima, le canzoni di End The Curse nel complesso non deludono (soprattutto nella seconda
metà del disco), e personalmente ho molto apprezzato il brano EXCALIBUR, che è
diventato uno dei miei ascolti più frequenti degli ultimi giorni.
Cosa dire in definitiva? End The Curse non è male come proposta,
sebbene diverse pecche a livello di produzione e di songwriting non mi
consentono (preferisco essere onesto nelle mie recensioni) di dare un giudizio
molto positivo a questo disco. Tuttavia affermo che, sebbene i Desideria non mi abbiano trafitto il
cuore col loro album, mi hanno piacevolmente colpito come band: il loro talento
è innegabile così come le loro solide basi. End The Curse, quindi, vale bene come un buon “trampolino” di
lancio che consenta un futuro a questa band per poter effettuare i dovuti
“volteggi” ed “evoluzioni” e ottenere il successo che sognano e che col
costante impegno meriteranno di sicuro a pieni voti.
Grewon
Contatti:
Tracklist:
01 – Dragon Bravest Blizzard
02 – Another Dimension
03 – Island Of Death
04 – Hellcorrespondence.com
05 – Knight Of Hope
06 – The Lion’s Den
07 – Lightning Bolt
08 – Excalibur
09 – Wolf Cruelty Claw
10 – Délivrance