GRIM - Noises From The
Graveyard
(2009, Autoprodotto)
I Grim sono un allegro trio di mattacchioni creato nel 2008, che tra
un pasto vampiresco e una cena con gli zombie non sanno davvero cosa scegliere,
perciò diventano materia delle loro creazioni musicali.
Stiamo parlando di Hard Rock, nudo e crudo, e già questo mi
piace!
I tre spiritelli dimostrano di
saperci fare in questo Noises From The
Graveyard, il groove è quello
giusto, e la produzione è di qualità. Alex Grim alla voce/chitarra, Grave Rob
al basso e Mark Mastiff alla batteria sono un trio affiatato e con le idee
chiare.
Mi piace particolarmente il
suono delle chitarre (anche se personalmente avrei dato maggiore “coda” al
suono dei soli, un leggero delay…), vero traino di tutto il cd, che non
risultano “piatte” come in molte produzioni. Forse la batteria è leggermente “dietro”,
ma non in maniera penalizzante.
Bei riff, bei soli (mai troppo
invadenti) anche se con qualche leggerissima imprecisione in alcune scale…
Tutto ok, allora?
Beh… non proprio tutto!
Fino ad ora non ho parlato
dello strumento principale di ogni gruppo: la voce. L’indemoniato Alex ha
sicuramente una voce particolare, decisa, con una bella timbrica graffiante...
ma… non è sempre preciso e a volte gli risulta difficile mantenere l’intonazione.
Peccato perché con una produzione così buona si doveva necessariamente porre
maggiore attenzione alla voce.
Il “crimine” però è dietro l’angolo:
l’ultimo pezzo SWEETEST NIGHTMARE parte con un bellissimo arpeggio (anche se
leggermente alto come volume, al punto da coprire la voce) con sottofondo di
pioggia e un cantato d’atmosfera, ma poi il pezzo prende un’altra strada, a mio
parere rovinando tutta la bella premessa! Oltretutto, è anche il pezzo in cui
forse si nota maggiormente la difficoltà sul cantato: qui proprio non ci siamo,
Alex va decisamente fuori…
Insomma, da un lato c’è una
band che sa scrivere canzoni, sa arrangiarle a dovere (tranne l’ultima quantomeno
discutibile scelta…), suona bene… dall’altro c’è un cantato che, almeno su
questo disco, non convince: posso solo consigliare di stare più attenti e
dedicare maggiore cura a quello che è l’aspetto fondamentale di ogni band del
mondo!
Rest In Peace!
The Rock Child
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