giovedì 18 novembre 2010

Recensione - GUTHA

GUTHA - Herrschaft Des Verbrechens
(2003, Autoprodotto)

Per quelli che come me, seguono la scena underground da un po’, ho il piacere di recensire questa rara perla di Black Metal in italico cantato, direttamente dal Salento.
Questo lavoro impersonifica ciò che il Black Metal dovrebbe essere: marciume, ritmi violentissimi e ferocissimi, tecnica sublime, ed un innato istinto guerrafondaio!
Nessuna strana influenza sinfonica o vampirelli emo qui, solo violenza allo stato brado sputata in faccia al malcapitato ascoltatore.
Sia per le tematiche, che per la l’artwork, che per il sound, come fonte d’ispirazione maxima di questo lavoro, basta citare i Marduk di Panzer Division Marduk, ma ogni pezzo, da IL REGNO DEL CRIMINE, a NESSUNA PIETA’, all’immensa REATO D’ESISTENZA è un tributo al pensiero di questa band.
Tecnicamente nulla si può oltre che inchinarsi ad una sessione ritmica tanto imponente quanto precisa, la prova di Fobia dietro le pelli è a dir poco entusiasmante, degnamente accostabile all’espressione vocale oblio ed alla ricercatezza dei testi, incentrati per lo più verso un odio totale verso il genere umano, un virus da debellare.
Una rarissima perla di vero e fottutissimo Black Metal questo, band a mio avviso matura sia come sound che come interpretazione, che purtroppo non ha avuto modo e spazio per esibirsi, un vero peccato visto il potenziale espresso.

Furia