Prima band ad aprire questo 5° Vulgar Fest sono i Warknife, interessantissima band dedita a un Thrash Death tecnico e ricco di groove.
Eccoci qua con Marco Landolfo, cantante dei Warknife, unica band a rappresentare il Salento in questa 5° edizione del Vulgar Fest. Partiamo proprio dalla vostra esibizione di sabato: il fatto di fare da apertura vi ha un po’ penalizzati in termini di pubblico, ma voi avete comunque fatto il vostro dovere egregiamente. Qualche commento a freddo sulla vostra esibizione e sul festival?
Mi fa davvero piacere che tu abbia apprezzato la nostra performance. Come hai già detto il fatto di aver aperto il festival ci ha un bel po’ penalizzati per l’orario quindi molta gente, che sperava di vederci, è arrivata dopo il nostro live. Questo è uno dei soliti problemi che, da ormai tanto tempo, circola all’interno del circuito underground locale. Molti locali come il Bike & Rock sono costretti a rispettare degli orari prestabiliti per le loro serate (spesso dettati da un vicinato che deve per forza rompere le palle) e tante volte, come nel nostro caso, capita di dover per forza terminare i concerti abbastanza presto. Poi c’è l’abitudine comune un po’ a tutti di non spostarsi da casa prima delle 11 il sabato sera, quindi in questa circostanza una band che apre un concerto come il Vulgar Fest si ritrova a dover suonare di fronte ad un pubblico limitato. Tornando al festival, tuttavia, questa edizione è andata molto bene: abbiamo condiviso il palco con ottime band, c’è stata molta gente e siamo contenti di questo, un po’ meno sul fatto che non abbiamo reso al 100%. Ci rifaremo alla prossima.
Ho notato nel nuovo brano F.A.I.L. un ulteriore cambio di tendenza nello stile Warknife, un’apertura a un sound più Prog: è solo un episodio isolato o state cambiando nuovamente pelle passando a un Death più ragionato?
Hai notato bene! Il nuovo brano F.A.I.L. non è una sperimentazione a parte ma l’esempio di come sta cambiando e si sta evolvendo il nostro sound. Attualmente siamo in fase di stesura di nuovi pezzi e ti posso dire che ci sono molte differenze rispetto ai brani del nostro debut. Siamo molto maturati rispetto al primo album quindi orientarci verso nuove soluzioni ci è venuto molto naturale. Poi da un ormai un anno abbiamo Valerio come nuovo chitarrista solista e questo ha influito molto visto le tante differenze stilistiche tra lui e Fabrizio (vecchio chitarrista della band).
I nuovi brani contribuiranno ad uno stile molto personale per i Warknife e a nuove sperimentazioni. Il genere di base è sempre il Thrash/Death diretto e violento ma all’interno ci puoi trovare dalle soluzioni più Prog, più sperimentali, a quelle più dirette e senza compromessi.
A ormai un anno dall’uscita del vostro album Dream of Desolation tirando le somme come è stato accolto dalla critica? E quanto è difficile per una band autopromuoversi?
Il nostro “sofferto” primo album Dream of Desolation è andato e sta andando inaspettatamente bene. È stato recensito da tante webzine e riviste del genere e tutte le recensioni sono state più che positive ad eccezione di qualche critico dal giudizio più mediocre. Tutto questo, ovviamente, ci aggrada tanto perché sappiamo quanto abbiamo sudato e i sacrifici che abbiamo dovuto fare per realizzarlo, e comunque il nostro è un discorso comune a qualsiasi band undergound che deve realizzare un disco. Da mio collega puoi benissimo capirmi su questo.
L’autopromozione si sa è difficile per tutti: bisogna avere una certa perseveranza a spingere il proprio lavoro e, in molti casi, le giuste conoscenze. Noi abbiamo anche avuto l’esperienza negativa di un agenzia booking (evito di fare nomi) che sì, ci ha aiutato parecchio a far girare il disco, ma ci ha fatto capire e urtare il muso su quanto sia corrotto il mondo delle etichette discografiche e delle agenzie di promozione. Ovviamente non sono il tipo che generalizza su tutto ma abbiamo capito bene il motto “Pagare per suonare”!
Avete avuto la possibilità di partecipare ad alcuni festival fuori Puglia, il Sound of Perseverance in Basilicata, un’esperienza di supporto a Brutal Truth e la “famigerata” data di Manfredonia coi Brujeria. Come definiresti queste tre diverse esperienze?
Suonare fuori dal tuo territorio per una band come la nostra è sempre un ottima occasione per far vedere di che pasta si è fatti e per promuovere una certa realtà a gente nuova. Sia con i Warknife che con l’altra mia band, i Kronium, abbiamo fatto tanti concerti e tante bellissime esperienze in giro per il territorio italiano, conoscendo tante belle persone. Ma nel caso delle esperienze con Brutal Truth e Brujeria abbiamo vissuto il lato negativo di questa realtà che è la musica underground. Il fatto di aver condiviso il palco con delle leggende simili è stato grandioso ed emozionante perché comunque sono dei gruppi che noi tutti nella band apprezziamo e seguiamo da tanto, però sono state pessime situazioni organizzate da gente pessima. In entrambi i casi i gruppi di supporto non sono stati trattati bene, anzi malissimo direi. Nessuno ha avuto rimborso spese e tantomeno ha usufruito delle consumazioni come birre, cibo e roba simile. Questi sono casi di organizzatori, o presunti tali, che speculano sui gruppi come noi che si spaccano il culo per fare un qualcosa dettato dalla passione efferata per la musica e in questi concerti/festival con band di un certo calibro i gruppi di supporto fanno come contorno quindi vengono trattati come “Band Minori”. Queste situazioni dovranno al più presto finire perché la passione non deve significare necessariamente “leccare il culo” a questa gente. Questo meccanismo mafioso finirà nel momento in cui chi ha una band e suona in giro non si vende a gentaglia simile quali sono molti organizzatori di eventi, non paga notevoli somme per fare di spalla a gruppi grossi o suonare ad eventi simili o vende biglietti di vari festival per infilarsi e suonarci all’interno. La BRAVURA e la VALIDITA’ di una band non si vede da con quanti grossi gruppi suona o quanti festival si fa in un anno! Se un gruppo spacca il culo lo vedi anche se suona in un garage.
Sul live report del Vulgar ho fatto un appunto riguardante il pubblico leccese, che non ha risposto a dovere nell’occasione (come al solito, purtroppo), mentre invece da Bari e Taranto c’è stata un’ottima considerazione… Il Salento non è terreno prolifico per il Metal? Possibile che ci sia così poco spazio per “la musica ti li delinquenti”? (Marco Landolfo cit.)
Il Salento può vantarsi di avere (sia oggi che in passato) ottime band sia nel Metal che nell’Hardcore, gruppi che non hanno NIENTE da invidiare a nessuno e ad una qualsiasi band internazionale. Io sono nell’underground dal 2006 ma giro concerti da quando avevo 15 anni e vedo grandi differenze da qualche anno a questa parte. Ricordo che prima c’era una maggiore partecipazione ai concerti, una maggiore affluenza anche al concertino della band locale. Queste serate erano motivo di ritrovo tra amici d’avanti ad una birra e buona musica. Sinceramente non mi so spiegare questa minore considerazione ai concerti. Tutti lamentano il fatto che ci sono pochi concerti e che si dovrebbe incrementare un certo tipo di musica, ma nel momento in cui ci sono belle situazioni entrano in gioco pregiudizi e giudizi da snob vari. Sarà comunque la competizione che è nel sangue di molti a portare a tutto questo. Sinceramente questo ragionamento da “Poser” mi interessa poco.
Come nasce un pezzo Warknife? C’è una mente principale dietro al songwriting o è un lavoro maggiormente di gruppo?
Solitamente tutto parte da un riff che Simone, il nostro chitarrista, propone in sala prove. Di base si parte da lì per poi sviluppare il tutto lavorando tutti insieme e mettendo ognuno le proprie idee. Una volta terminata la struttura strumentale del pezzo io adatto un mio testo costruendo la metrica del cantato.
Su cosa vi concentrerete maggiormente ora? Continuerete a promuovere il disco o c’è in programma una nuova registrazione, o altro ancora?
Come ti dicevo prima ora siamo in fase di stesura di nuovi brani. Con questo mettiamo molto alla prova noi stessi e la nostra complicità di gruppo. Poi vorremmo suonare un po’ in giro, fuori dal confine pugliese e, se il progetto va in fondo, realizzeremo un videoclip di un brano del nostro disco.
Grazie per l’intervista e per aver partecipato al Vulgar Fest, chiudi quest’intervista ricordando dove poter entrare in contatto con voi Warknife
Grazie a te per l’intervista e a Metal Arci per averci permesso di far parte del bill di questa 5° edizione del Vulgar Fest. Per entrare in contatto con noi andate sul nostro MySpace (www.myspace.com/warknife) o sul nostro profilo Facebook (facebook.com/warknife). Alla prossima!
Eccoci qua con Marco Landolfo, cantante dei Warknife, unica band a rappresentare il Salento in questa 5° edizione del Vulgar Fest. Partiamo proprio dalla vostra esibizione di sabato: il fatto di fare da apertura vi ha un po’ penalizzati in termini di pubblico, ma voi avete comunque fatto il vostro dovere egregiamente. Qualche commento a freddo sulla vostra esibizione e sul festival?
Mi fa davvero piacere che tu abbia apprezzato la nostra performance. Come hai già detto il fatto di aver aperto il festival ci ha un bel po’ penalizzati per l’orario quindi molta gente, che sperava di vederci, è arrivata dopo il nostro live. Questo è uno dei soliti problemi che, da ormai tanto tempo, circola all’interno del circuito underground locale. Molti locali come il Bike & Rock sono costretti a rispettare degli orari prestabiliti per le loro serate (spesso dettati da un vicinato che deve per forza rompere le palle) e tante volte, come nel nostro caso, capita di dover per forza terminare i concerti abbastanza presto. Poi c’è l’abitudine comune un po’ a tutti di non spostarsi da casa prima delle 11 il sabato sera, quindi in questa circostanza una band che apre un concerto come il Vulgar Fest si ritrova a dover suonare di fronte ad un pubblico limitato. Tornando al festival, tuttavia, questa edizione è andata molto bene: abbiamo condiviso il palco con ottime band, c’è stata molta gente e siamo contenti di questo, un po’ meno sul fatto che non abbiamo reso al 100%. Ci rifaremo alla prossima.
Ho notato nel nuovo brano F.A.I.L. un ulteriore cambio di tendenza nello stile Warknife, un’apertura a un sound più Prog: è solo un episodio isolato o state cambiando nuovamente pelle passando a un Death più ragionato?
Hai notato bene! Il nuovo brano F.A.I.L. non è una sperimentazione a parte ma l’esempio di come sta cambiando e si sta evolvendo il nostro sound. Attualmente siamo in fase di stesura di nuovi pezzi e ti posso dire che ci sono molte differenze rispetto ai brani del nostro debut. Siamo molto maturati rispetto al primo album quindi orientarci verso nuove soluzioni ci è venuto molto naturale. Poi da un ormai un anno abbiamo Valerio come nuovo chitarrista solista e questo ha influito molto visto le tante differenze stilistiche tra lui e Fabrizio (vecchio chitarrista della band).
I nuovi brani contribuiranno ad uno stile molto personale per i Warknife e a nuove sperimentazioni. Il genere di base è sempre il Thrash/Death diretto e violento ma all’interno ci puoi trovare dalle soluzioni più Prog, più sperimentali, a quelle più dirette e senza compromessi.
A ormai un anno dall’uscita del vostro album Dream of Desolation tirando le somme come è stato accolto dalla critica? E quanto è difficile per una band autopromuoversi?
Il nostro “sofferto” primo album Dream of Desolation è andato e sta andando inaspettatamente bene. È stato recensito da tante webzine e riviste del genere e tutte le recensioni sono state più che positive ad eccezione di qualche critico dal giudizio più mediocre. Tutto questo, ovviamente, ci aggrada tanto perché sappiamo quanto abbiamo sudato e i sacrifici che abbiamo dovuto fare per realizzarlo, e comunque il nostro è un discorso comune a qualsiasi band undergound che deve realizzare un disco. Da mio collega puoi benissimo capirmi su questo.
L’autopromozione si sa è difficile per tutti: bisogna avere una certa perseveranza a spingere il proprio lavoro e, in molti casi, le giuste conoscenze. Noi abbiamo anche avuto l’esperienza negativa di un agenzia booking (evito di fare nomi) che sì, ci ha aiutato parecchio a far girare il disco, ma ci ha fatto capire e urtare il muso su quanto sia corrotto il mondo delle etichette discografiche e delle agenzie di promozione. Ovviamente non sono il tipo che generalizza su tutto ma abbiamo capito bene il motto “Pagare per suonare”!
Avete avuto la possibilità di partecipare ad alcuni festival fuori Puglia, il Sound of Perseverance in Basilicata, un’esperienza di supporto a Brutal Truth e la “famigerata” data di Manfredonia coi Brujeria. Come definiresti queste tre diverse esperienze?
Suonare fuori dal tuo territorio per una band come la nostra è sempre un ottima occasione per far vedere di che pasta si è fatti e per promuovere una certa realtà a gente nuova. Sia con i Warknife che con l’altra mia band, i Kronium, abbiamo fatto tanti concerti e tante bellissime esperienze in giro per il territorio italiano, conoscendo tante belle persone. Ma nel caso delle esperienze con Brutal Truth e Brujeria abbiamo vissuto il lato negativo di questa realtà che è la musica underground. Il fatto di aver condiviso il palco con delle leggende simili è stato grandioso ed emozionante perché comunque sono dei gruppi che noi tutti nella band apprezziamo e seguiamo da tanto, però sono state pessime situazioni organizzate da gente pessima. In entrambi i casi i gruppi di supporto non sono stati trattati bene, anzi malissimo direi. Nessuno ha avuto rimborso spese e tantomeno ha usufruito delle consumazioni come birre, cibo e roba simile. Questi sono casi di organizzatori, o presunti tali, che speculano sui gruppi come noi che si spaccano il culo per fare un qualcosa dettato dalla passione efferata per la musica e in questi concerti/festival con band di un certo calibro i gruppi di supporto fanno come contorno quindi vengono trattati come “Band Minori”. Queste situazioni dovranno al più presto finire perché la passione non deve significare necessariamente “leccare il culo” a questa gente. Questo meccanismo mafioso finirà nel momento in cui chi ha una band e suona in giro non si vende a gentaglia simile quali sono molti organizzatori di eventi, non paga notevoli somme per fare di spalla a gruppi grossi o suonare ad eventi simili o vende biglietti di vari festival per infilarsi e suonarci all’interno. La BRAVURA e la VALIDITA’ di una band non si vede da con quanti grossi gruppi suona o quanti festival si fa in un anno! Se un gruppo spacca il culo lo vedi anche se suona in un garage.
Sul live report del Vulgar ho fatto un appunto riguardante il pubblico leccese, che non ha risposto a dovere nell’occasione (come al solito, purtroppo), mentre invece da Bari e Taranto c’è stata un’ottima considerazione… Il Salento non è terreno prolifico per il Metal? Possibile che ci sia così poco spazio per “la musica ti li delinquenti”? (Marco Landolfo cit.)
Il Salento può vantarsi di avere (sia oggi che in passato) ottime band sia nel Metal che nell’Hardcore, gruppi che non hanno NIENTE da invidiare a nessuno e ad una qualsiasi band internazionale. Io sono nell’underground dal 2006 ma giro concerti da quando avevo 15 anni e vedo grandi differenze da qualche anno a questa parte. Ricordo che prima c’era una maggiore partecipazione ai concerti, una maggiore affluenza anche al concertino della band locale. Queste serate erano motivo di ritrovo tra amici d’avanti ad una birra e buona musica. Sinceramente non mi so spiegare questa minore considerazione ai concerti. Tutti lamentano il fatto che ci sono pochi concerti e che si dovrebbe incrementare un certo tipo di musica, ma nel momento in cui ci sono belle situazioni entrano in gioco pregiudizi e giudizi da snob vari. Sarà comunque la competizione che è nel sangue di molti a portare a tutto questo. Sinceramente questo ragionamento da “Poser” mi interessa poco.
Come nasce un pezzo Warknife? C’è una mente principale dietro al songwriting o è un lavoro maggiormente di gruppo?
Solitamente tutto parte da un riff che Simone, il nostro chitarrista, propone in sala prove. Di base si parte da lì per poi sviluppare il tutto lavorando tutti insieme e mettendo ognuno le proprie idee. Una volta terminata la struttura strumentale del pezzo io adatto un mio testo costruendo la metrica del cantato.
Su cosa vi concentrerete maggiormente ora? Continuerete a promuovere il disco o c’è in programma una nuova registrazione, o altro ancora?
Come ti dicevo prima ora siamo in fase di stesura di nuovi brani. Con questo mettiamo molto alla prova noi stessi e la nostra complicità di gruppo. Poi vorremmo suonare un po’ in giro, fuori dal confine pugliese e, se il progetto va in fondo, realizzeremo un videoclip di un brano del nostro disco.
Grazie per l’intervista e per aver partecipato al Vulgar Fest, chiudi quest’intervista ricordando dove poter entrare in contatto con voi Warknife
Grazie a te per l’intervista e a Metal Arci per averci permesso di far parte del bill di questa 5° edizione del Vulgar Fest. Per entrare in contatto con noi andate sul nostro MySpace (www.myspace.com/warknife) o sul nostro profilo Facebook (facebook.com/warknife). Alla prossima!
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