ECNEPHIAS
- Haereticus
(2008, Nekromantik Records)
Risale a ben 2 anni fa questo Ep
della band lucana Ecnephias, nome
che non suonerà nuovo a molti, visto che il gruppo in questione ha suonato nei
festival più importanti ancora attivi del Sud: 2 presenze all’Agglutination
e una al TMF, più il gettone di presenza in quel di Manduria tra le
bands di supporto a gli Exodus. Haereticus segue all’Ep November
del 2005 e all’album Dominium Noctis
del 2007, mentre recentemente è uscito il nuovo full Ways of Descention.
Ciò che colpisce subito di questo Haereticus è la cura dei dettagli estetici,
un artwork di classe, raffinato ed elegante, seguito da un immagine ben curata
anche sul cd fisico, una tendenza a curare molto i dettagli che si rivela anche
nel myspace, nelle photo session, ma anche e soprattutto nella musica.
Ma se per la veste grafica ciò si
rivela un punto a favore, non altrettanto si può dire dal punto di vista
strettamente musicale, visto che la sensazione principale che si avverte è di eccessivo
”barocchismo”, un formalismo quasi ridondante, che soffoca quella che dovrebbe
essere l’essenza Metal del prodotto
in questione, relegata a un ruolo secondario.
Latinismi, cori gregoriani,
sovraincisioni, come detto anche se ben fatti, risultano troppo in evidenza,
anziché fungere da semplice contorno, e ciò ha due conseguenze evidenti: la
prima è che dal vivo la resa della band risulta penalizzata, in quanto (almeno
nelle tre occasioni in cui li ho visti)
non potendo ricreare perfettamente le atmosfere studio soffre una oggettiva
“mutilazione” del sound (ma questo si può in parte ricondurre all’intero
genere, chi più chi meno); la seconda è che si corre il rischio di cadere nel
baratro del cliché “tutto fumo e niente arrosto”.
L’Ep consta di 5 pezzi più 2
intermezzi in cui gli Ecnephias evidenziano influenze dei Moonspell
primordiali, quelli di Under Satanae con forti vagiti blackeggianti, a cui si aggiungono i
classici tocchi sinfonico tipici dei Cradle of Filth, senza però arrivare
alla varietà compositiva di entrambi, fatta eccezione per la bella DEVIATIONS,
che risulta essere il pezzo più ispirato e maggiormente meritevole di
attenzioni. Gli altri 4 pezzi, oltre ad essere troppo dispersivi (per i motivi
sopra citati) non aggiungono né tolgono niente alla causa di questo Haereticus, che potrà comunque piacere
allo stereotipo medio di Gothic Metaller
ma che manca di qualcosa per poter convincere anche al di fuori di tale
cerchia, e riscuotere consensi unanimi.
Un ultimo appunto si può fare
riguardo il sound della batteria, piuttosto marginale, nonostante dietro le
pelli ci sia per l’occasione a registrare un certo Antonio Donadeo (di cui avete sentito parlare nella recente
recensione Stillness Blade) ed è un peccato, perché avere a disposizione
un simile musicista e non sfruttarlo a dovere è come avere una Ferrari e andare
a 50 Km/h!
In conclusione da una band matura
come gli Ecnephias è lecito aspettarsi
di più, e in questa ottica Haereticus
può essere considerato come un passaggio di transizione, si spera, per un full
più convincente come potrebbe essere il successore Ways of Descention.
Torrrmentor
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