Ciao Paul, grazie per questa
intervista, iniziamo subito parlando del vostro ottimo album, non era facile
bissare l’ottimo Human Key eppure
questo nuovo Perception Of This World
ci è riuscito in pieno: cosa è cambiato ora per voi? Sentite di esservi
conquistati un posto importante nell’underground Thrash italiano oppure pensate di non aver ancora avuto una vera e
propria rivalsa su di esso?
In sede di recensione vi
accostai ai redivivi Heathen per il vostro Thrash tecnico ed elegante, pensi che
uno dei vostri punti di forza sia proprio il fatto di padroneggiare così bene
un genere così elitario, soprattutto in Italia, dove va per la maggiore il Thrash Core?
Credo sia uno dei punti di
forza, ma voglio dirti che non la viviamo come situazione elitaria, solo come
il modo di scrivere musica che più ci aggrada, ci completa. Mi fa piacere che
tu parli di padroneggiare bene il genere: per conto mio, ti dico che dal punto
di vista strumentale, è il nostro batterista Joe a fare la differenza, e noi
altri cerchiamo di fare il meglio che possiamo. Forse è proprio rifarsi a band
che non sono davvero note, ma quasi di nicchia per una buona percentuale di metalheads, che ci allontana da una
buona fetta di pubblico; anche gli Heathen, per quanto mi riguarda,
hanno sempre vissuto “borderline”, e considerato che è una delle mie massime
ispirazioni, direi che siamo consapevoli di non essere del tutto digeribili.
Ho notato una particolare cura
per i testi, dietro cui si cela un generale clima di pessimismo (condivisibile
tra l’altro...) per l’attuale situazione dell’umanità, il cui triste epilogo
potrebbe essere rappresentato dall’apocalittico (e favoloso) artwork, oltre che
dalla frase “there is no reason to hope that the lesson is learned”. E’ così?
Vuoi spiegarci nel dettaglio il concept?
Come ho già detto a quanti
hanno intervistato in precedenza l’antica dimora, riciclo una frase che
riassume il tutto: “l'album può essere visto come una metafora, dal punto di
vista lirico, del continuo comportamento irrazionale che ha portato l'uomo a
costruire attorno a sé un futuro ben poco roseo; una critica mai velata, senza
doppi fini, sull'uso delle risorse a nostra disposizione, che è meglio
identificabile come un vero e proprio sfruttamento. Preciso che questa visione
non deve essere per forza di cose intesa in senso negativo: forse sotto molti
aspetti non vi è più possibilità di tornare indietro, ma si può e si deve
compiere lo sforzo di reagire, perché anche le generazioni future abbiano la
possibilità di godere di quanto di buono ancora ci circonda!”.
Per la seconda parte della tua
domanda, riciclo ancora un’altra risposta, perché mi sembra la più spontanea e
corretta: “La copertina voleva sintetizzare la visione delle liriche: il
rifiuto degli elementi di sottostare ai cambiamenti indotti dal consumismo e
dalla bramosia umana, che porta a cercare di avere ragione anche della natura.
La frase che hai citato fa parte della seconda strofa della titletrack;
attualmente, purtroppo con un pensiero pessimistico, non ho ragione di credere
che la lezione sia stata imparata. La lezione di cui parlo è il rispetto di ciò
che ci circonda, dall’ambiente a quanti in esso devono sopravvivere; basta
accendere la tv, e omettere i programmi spazzatura, per accorgersi di come sia
all’ordine del giorno la speculazione, il sovra-sfruttamento, il disinteresse
per le risorse finite. In ultimo luogo, guarda come siano rimasti in pochi a
vedere ancora del buono nell’aiutare il proprio fratello, chi non ha nemmeno la
forza di arrivare a fine mese, chi muore di fame quando c’è chi vive nel lusso
sfrenato senza il minimo rispetto per la povertà che lo circonda. Il primo stronzo
sono io, ma spero sempre di migliorare e ce la metto tutta per cercare di
uniformarmi a questo mio pensiero: altrimenti, sarei un ipocrita colossale!”.
Scusate la prolissità, ma è
bello sbizzarrirsi in questi contesti.
Come procede la promozione dell’album
dal punto di vista live? Avete intenzione di scendere anche nel Sud Italia? La Punishment18 vi sta assicurando lo
spazio meritato?
Pochi live! Stiamo suonando
troppo poco, la colpa è nostra, bisogna cambiare qualcosa... Potessimo scendere
al Sud Italia, perché no? Ma non abbiamo ganci, e non potremmo garantire ad una
band del Sud una data dalle nostre parti per ricambiare, visto che facciamo
fatica noi a trovarle! La Punishment 18
Records non è una booking agency, ma
per quanto riguarda la promozione del disco, sta lavorando come sempre molto
bene!
Come vi ponete voi Ancient Dome nei confronti delle
agenzie di booking e del cosiddetto metodo del “più paghi più suoni”?
L’unica volta che abbiamo
pagato per suonare, è stato per partecipare ad un concorso qui dalle nostre
parti, e ti parlo di 30 euro; poi, sempre in quel locale abbiamo fatto pienoni,
e recuperato quelle 30 euro guadagnandone centinaia in più! (Ah Ah Ah!) Niente agenzie per noi, con
tutto il rispetto, ma chi bazzica nell’ambiente sa quali sono quelle da cui
bisognerebbe tenersi alla larga. Purtroppo non tutti ne sono a conoscenza e si
rivolgono a loro, favorendone tutt’ora riscontro. Pagare per suonare ammazza la
musica live, nessun rispetto per quelle band che sborsano svariate migliaia di
euro per date e tour (poi perdonami, ma bisogna proprio essere babbi di minchia per farlo in un paese
come l’Italia!).
So che sei un attento
appassionato e conoscitore dell’underground italiano, in particolare Thrash, come vedi la scena di adesso?
Facci il punto della situazione attuale del Thrash
italiano, suggerendo ai nostri lettori qualche valida band che merita maggiori
attenzioni.
Come ho già avuto modo di
sottolineare più volte ultimamente, la situazione underground Thrash italica ha ben poco da invidiare
alla situazione internazionale! Escludendo la localizzazione geografica
ovviamente! (Eh! Eh! Eh!) Se da una
parte troviamo band che fieramente ripropongono la tradizione senza alterarla
più di tanto, altre cercano una strada più personale; a parte gli approcci più
dilettantistici, che hanno bisogno della gavetta che un po’ tutti ci siamo
fatti, siamo quasi saturi di ottime formazioni, e non si può che andarne fieri!
Perdonami, ma non faccio nomi:
seguendo la scena conosco davvero tante band (non tutte certamente, peccherei
di alterigia), e finirei per ometterne troppe. Credo nel nostro sottobosco, e
per me sono tutte valide e tutte da supportare.
Nel vostro futuro immediato
immagino ci sia solo la promozione dell’album, oppure ci sono sorprese in serbo
per i vostri fans?
Per quanto si riuscirà,
certamente; diciamo che il futuro prossimo è quantomeno nebbioso, per momenti
di “transizione” di alcuni di noi e possibili partenze per periodi prolungati
di altri. Certamente il nome non smetterà di esistere, ma l’attività live
potrebbe rallentare ancor più del solito... in compenso, in qualsiasi modo si
andrà a sviluppare l’attuale situazione, è possibile che gli Ancient Dome si trasformino in un
quintetto con l’ingresso di un nuovo membro, lascio immaginare che ruolo
potrebbe svolgere... (Ah! Ah! Ah!)
L’intervista si conclude qui,
grazie per aver risposte alle nostre domande, per chiudere ti invito come di
consueto a lasciare i vostri contatti e a salutare i nostri lettori con una
frase o un concetto che racchiude il modo di essere o il credo musicale degli Ancient Dome!
Grazie a te Alex, e a Metal Arci! Ogni forma di supporto è
sempre gradita! Prima di salutare, lasciami chiedere anche ai vostri lettori di
supportarci se siamo di loro gradimento: l’acquisto del cd permette alla band
di poter pensare più serenamente al futuro, spero possiate capirlo ed essere
interessati... il discorso vale per qualsiasi realtà underground, italiana e
non. Per quanto ci riguarda, trovate tutte le info che cercate su
http://www.ancientdome.com e http://www.myspace.com/ancientdome.
L’antica dimora del Thrash suona per divertirsi e divertire
la gente, e crede fermamente che la nostra stupenda dimensione underground sia
da supportare in tutte le salse... Keep
the Metal faith alive!
Torrrmentor