INGRAVED – Onryou
(2010, Power Pain Records)
Tornano sulla scena I
brindisini Ingraved con questo Onryou, terza fatica del gruppo, che fa
seguito a Hatred From Outside e Moe Agare, supportati stavolta dalla
label tedesca Power Pain Records e forti di una fama sempre crescente in Italia
come anche in Europa (a giudicare dalle date del loro tour, che toccherà anche
Russia e Lettonia).
Il sound del gruppo è andato
modificandosi nel corso degli anni,
ammorbidendosi maggiormente rispetto al Death
iniziale, giungendo quindi all’attuale consolidamento su basi vicine al Metalcore, di cui gli Ingraved sono ormai dei fieri
portabandiera. In questo contesto si inquadrano quindi i punti di forza della
band, che fa del groove e
dell’energia in sede live il proprio credo, aiutati anche da un’ottima
preparazione individuale di ognuno di loro.
Nel dettaglio Onryou vuole essere l’album della
rivalsa, come esplicitato anche dal concetto stesso alla base del titolo,
ovvero uno spirito della tradizione popolare giapponese che torna nel modo
fisico per avere vendetta… Vendetta che per gli Ingraved è contro i problemi personali e contro gli anni di
faticosa lotta nell’underground, e per ottenerla si basano su un prodotto già
collaudato, arricchito da una dose di sperimentazione per lo più volta ad
ottenere un approccio più fortemente melodico, 10 tracce (di cui l’iniziale BAD
KARMA e SHOWTIME FOR MY APOCALYPSE già presenti sul precedente Moe Agare) che seguono gli stilemi del Metalcore, senza osare né rischiare
stravolgimenti, ma infilandoci dentro anche un po’ di mestiere.
Ciò che fa un po’ storcere il
naso è l’uso forse eccessivo (e a volte superfluo) di clean vocals poco
incisive (meglio dare più risalto all’ottimo scream del singer) e una certa ripetitività di fondo che fa un po’
calare la media del prodotto, che comunque rimane valido, nonostante sia meno
d’impatto dei precedenti. E’ un caso che gli episodi più convincenti siano
proprio i 2 pezzi estratti da Moe Agare?
Si potrebbe dire che a questo Onryou
manca ancora qualcosa per poter essere il vero album dell’auspicata “vendetta”
ma è facile immaginare che i fans degli Ingraved
rimarranno comunque contenti ascoltando le note di questo Onryou.
Un ultimo appunto finale va
all’artwork fumettoso ed originale (lo stile è vagamente simile all’ultimo
degli Infernal Poetry) che rappresenta il concept alla base
dell’album, e che quindi strizza
l’occhio al Sol Levante anche nella veste grafica.
Torrrmentor
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