Genocya - Again
(2012, Autoprodotto)
Progressive Heavy Metal
I Genocya sono una band attiva da oltre quindici anni, e che nel 2012 ha realizzato il suo ultimo album autoprodotto. Ebbene si, noi italiani siamo capaci di far firmare contratti astronomici agli sfigati senza talento né originalità vomitati dai talent show, e releghiamo formazioni di tutto rispetto nell’abisso dell’underground. Un vero peccato, soprattutto considerando l’enorme quantità di gruppi di tutto rispetto, che meritano soltanto un po’ di attenzione e interesse.
In questa categoria troviamo certamente i Genocya, autori di un heavy metal variopinto di progressive e spruzzato di sinfonia, a cui tutto possiamo dire fuorché che non sia originale: forse non sarò un esperto del settore, ma non sono riuscito a trovare nessuna band mainstream associabile.
“Again” è un album di tutto rispetto, decisamente esteso (oltre 60 minuti) e composto da ben 13 tracce. È ovviamente scontato che la durata non sia minimamente un fattore determinante, in quanto ciò che conta è la qualità della musica. Su quest’aspetto, direi che ci troviamo nella media: abbiamo molta roba da ascoltare, ma si alternano momenti di brillante originalità a episodi di prolissità che fa sbadigliare, anche se non in modo esagerato. L’alchimia tra i componenti della band è riscontrabile ovunque e dona decisione e carisma al lavoro finito. Il livellamento dei volumi è discreto, con tutti gli strumenti ben distinguibili ma con le chitarre ad un volume a momenti troppo basso rispetto alla voce, che sovrasta prepotentemente tutto il resto. Voce che è croce e delizia dell’album: impeccabile, intonatissimo e con una buona estensione, il cantante ha un timbro molto simile a quello di Tobias Sammet (Edguy) e di Bruce Dickinson (Iron Maiden), ma alla lunga risulta ripetitivo, affrontando ogni passaggio allo stesso modo. Questo ovviamente non penalizza molto il voto dell’album, che si difende benissimo proprio grazie, come detto sopra, all’alchimia tra tutti i componenti: nessuno di loro infatti sembra fuori posto, e anche se magari avrei preferito una vocalità più espressiva, devo ammettere che obiettivamente è stato fatto un ottimo lavoro in ogni sua parte, voce inclusa
Cos’altro dire.. "Again" è un discreto album e ai Genocya vanno i migliori auguri e le speranze che un contratto discografico possa portarli alla ribalta che meritano, e che meritano alla grande.
Voto: 7/10
Tracklist:
01) Walk with me
02) Losing my way
03) Lost eyes
04) Gods
05) First sign of rain
06) Badly off
07) Loaded your gun
08) Why
09) Now I know
10) Opera
11) Follow me
12) Tziganata
13) Crawl me
Contatti:
http://www.jamyourself.com/genocya
http://www.facebook.com/davidedolly
http://it.myspace.com/genocyaitaly
http://www.reverbnation.com/genocyaitaly
(2012, Autoprodotto)
Progressive Heavy Metal
I Genocya sono una band attiva da oltre quindici anni, e che nel 2012 ha realizzato il suo ultimo album autoprodotto. Ebbene si, noi italiani siamo capaci di far firmare contratti astronomici agli sfigati senza talento né originalità vomitati dai talent show, e releghiamo formazioni di tutto rispetto nell’abisso dell’underground. Un vero peccato, soprattutto considerando l’enorme quantità di gruppi di tutto rispetto, che meritano soltanto un po’ di attenzione e interesse.
In questa categoria troviamo certamente i Genocya, autori di un heavy metal variopinto di progressive e spruzzato di sinfonia, a cui tutto possiamo dire fuorché che non sia originale: forse non sarò un esperto del settore, ma non sono riuscito a trovare nessuna band mainstream associabile.
“Again” è un album di tutto rispetto, decisamente esteso (oltre 60 minuti) e composto da ben 13 tracce. È ovviamente scontato che la durata non sia minimamente un fattore determinante, in quanto ciò che conta è la qualità della musica. Su quest’aspetto, direi che ci troviamo nella media: abbiamo molta roba da ascoltare, ma si alternano momenti di brillante originalità a episodi di prolissità che fa sbadigliare, anche se non in modo esagerato. L’alchimia tra i componenti della band è riscontrabile ovunque e dona decisione e carisma al lavoro finito. Il livellamento dei volumi è discreto, con tutti gli strumenti ben distinguibili ma con le chitarre ad un volume a momenti troppo basso rispetto alla voce, che sovrasta prepotentemente tutto il resto. Voce che è croce e delizia dell’album: impeccabile, intonatissimo e con una buona estensione, il cantante ha un timbro molto simile a quello di Tobias Sammet (Edguy) e di Bruce Dickinson (Iron Maiden), ma alla lunga risulta ripetitivo, affrontando ogni passaggio allo stesso modo. Questo ovviamente non penalizza molto il voto dell’album, che si difende benissimo proprio grazie, come detto sopra, all’alchimia tra tutti i componenti: nessuno di loro infatti sembra fuori posto, e anche se magari avrei preferito una vocalità più espressiva, devo ammettere che obiettivamente è stato fatto un ottimo lavoro in ogni sua parte, voce inclusa
Cos’altro dire.. "Again" è un discreto album e ai Genocya vanno i migliori auguri e le speranze che un contratto discografico possa portarli alla ribalta che meritano, e che meritano alla grande.
Voto: 7/10
Tracklist:
01) Walk with me
02) Losing my way
03) Lost eyes
04) Gods
05) First sign of rain
06) Badly off
07) Loaded your gun
08) Why
09) Now I know
10) Opera
11) Follow me
12) Tziganata
13) Crawl me
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Grewon