lunedì 7 maggio 2012

Recensione JACK THE LAD

Jack The Lad – Jack the Lad
(2011, Autoprodotto)
Thrash Metal

Il genere di questa demo dei giovani Jack The Lad provenienti da Grezzana (provincia di Verona) viene definito come “Thrash Metal”, come le sonorità “old school” delle registrazioni e il riffing di alcuni momenti possano inizialmente effettivamente far pensare; il lavoro invece certamente non é per nulla collocabile nel genere, se non in piccolissima parte: le influenze derivanti dalla nuova corrente emocore/metalcore sono sicuramente più che evidenti, cosa ancora più facilmente avvertibile in tracce come, ad esempio, “Into My Day”; vi é però da dire che il prodotto della band non é certamente collocabile nemmeno in quel genere, mostrandosi non in grado di catturare l’apprezzamento degli amanti di entrambi i filoni artistici.
Dopo aver condotto, in maniera quasi sofferente, l’ascolto di 5 tracce “sconclusionate” e che di artisticamente sensato mostrano davvero poco giungo infine all’ascolto dell’ultimo brano, intitolato “Pray for Madness”: la traccia si mostra di miglior livello, e mi lascia a dir poco stupito data la mediocrità del resto del lavoro del giovane quartetto veneto: dalla traccia appaiono carattere, voglia di sperimentare e di uscire dagli schemi, con influenze carpite saggiamente dai leggendari “Death” di Chuck Schuldiner, particolarmente presenti nel riffing dell’ultima parte del brano, combinate con parti vocali più melodiche (per chi é in grado di apprezzare) quasi vagamente in stile “Nevermore”, e che stavolta non sono del tutto fine a se stesse e “ricercate” in maniera forzata e non spontanea: é grazie a questa traccia, e specialmente alle sue sezioni finali, che la giovane formazione riesce a strapparsi il mio voto finale che, altrimenti, sarebbe stato ben più basso (e con questo credo di aver detto tutto).
Certamente la band é giovane e ha tutta la possibilità di riparare agli errori commessi in questa demo: consiglio innanzitutto ai membri di “riunirsi” per dibattere sul tipo di genere che effettivamente si intende intraprendere, perché certo la prima tra le pecche di questa demo é quella di una scelta di genere a dir poco confusionaria e poco chiara ai componenti stessi.
Consiglio ai ragazzi di continuare a perseguire stilisticamente la strada visibile nell’ultimo brano del loro lavoro, magari con quel po’ di aggressività in più, ponendo fine a questa continua e “forzata” ricerca di melodia che é, ahimé, ben visibile in questo lavoro; come ultimo suggerimento darei infine quello di “rivalutare” la definizione di quello che é il genere effettivamente suonato: potrebbe sembrare quasi ironico a dirsi, ma il definirsi nella maniera sbagliata porterebbe già il progetto “fuorigioco”, nel caso ci si ritrovi di fronte ai capelloni più esperti.
Rivedete il tutto, rimboccatevi le maniche e chiedete opinioni, non è assolutamente troppo tardi!!

Voto: 5/10

Tracklist:

01 – Not This Time
02 – Into My Day
03 – Fast Decay
04 – The Deceptive
05 – Signals
06 – Pray For Madness


Dave