lunedì 16 maggio 2011

Recensione - THORONDIR

THORONDIR - Aus Jenen Tagen
(2011, CCP-Records)

Che il panorama Viking/Folk/Extreme Epic/Humppa Metal sia ormai saturo di band che si scopiazzano l'una con l'altra, è ormai un dato di fatto. Ensiferum, Equilibrium, Moonsorrow, Finntroll, hanno dettato legge e definito un genere che o si ama o si odia, senza mezze misure. I tedeschi Thorondir hanno voluto ripercorrere le orme delle band sopracitate, senza osare di distinguersi da esse, in nulla e per nulla. Rimasti sicuramente affascinati dal sound e dal successo ottenuto dai compaesani Equilibrium, hanno voluto usare il loro stesso "linguaggio musicale": riff granitici, cavalcate epiche, combinazioni tra growling e screaming, inserti folkeggianti, e feroci situazioni sonore in cui il pogo è d'obbligo.
Tutto ciò rappresenta un pregio e un difetto allo stesso tempo: innanzitutto devo dire che io sono un amante del genere, quindi la ripetitività, quando epica, non mi stanca neanche un po'. Tuttavia mi duole ammettere che i richiami al sound degli Equilibrium siano troppo palesi e frequenti: nonostante siano al loro secondo album, i Thorondir mancano di una loro identità precisa, e un orecchio inesperto difficilmente noterebbe la differenza tra le due band. Detto questo, c'è però da dire che il nuovo lavoro dei Thorondir è davvero ben fatto e curato in tutti i suoi aspetti: come produzione e livellamento dei volumi ci troviamo veramente ad altissimi livelli, e anche il songwriting, malgrado alcuni (rari) punti in cui si sarebbe potuto osare di più, regge bene e convince.
Il disco comincia con un'intro strumentale, molto particolare, per poi entrare ferocemente nel vivo dell'azione con la seconda traccia, e proseguire su questo territorio pressoché per tutta la durata dell'album. Voglio però dividerlo in tre parti: la prima è quella più scontata, che sa di "già sentito". Nella parte centrale invece assistiamo al songwriting più ispirato, che è difficile non rapisca l'ascoltatore. L'ultima parte invece contiene pezzi con lunghe parti strumentali, quasi d'atmosfera (che ho apprezzato molto).
Nel complesso il nuovo lavoro dei Thorondir non può di certo essere annoverato tra le pietre miliari del genere, a causa soprattutto delle troppe assonanze con quanto già proposto dagli Equilibrium in precedenza, ma si tratta pur sempre di un buon disco che potrà suscitare diverse emozioni agli amanti del Folk/Viking Metal.

Grewon

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