ANGELI DI PIETRA - Anthems Of Conquest
(2011, CCP Records)
Dopo il nuovo album dei Thorondir,
eccomi a recensire l’ultima fatica anche di un’altra band sotto contratto con
la CCP Records: gli Angeli Di Pietra. Nome italiano che
però identifica una band austriaca composta da sei elementi, con all’attivo un
altro album e un discreto seguito di fans e acclamazione popolare e
giornalistica.
Essi definiscono il loro sound
come Power Folk Metal, anche se
parlando sinceramente non ho trovato molte associazioni col concetto di Folk. Chi leggendo le parole Power Folk ha subito pensato ai nostri
compaesani Elvenking, si metta tranquillo e cancelli l’idea dalla sua
testa, in quanto siamo lontanissimi da quanto proposto dal combo toscano.
La musica degli Angeli Di Pietra a mio avviso è più
accostabile a quella dei Battlelore, cioè un Power/Gothic Metal molto melodico e in
qualche modo epico, soprattutto per i temi trattati nei testi. O magari anche
agli italianissimi Ancient Bards. Se però i Battlelore sono votati all’universo
Tolkeniano, gli Angeli Di Pietra
invece citano svariate mitologie antiche: la Persia de “Le mille e una notte”
(MARK OF THE SCIMITAR), la tradizione celtica (BOADICEA), l’antica Roma (I AM SPARTACUS),
il ciclo Arturiano e bretone (la strumentale AVALON), la mitologia norrena (ONWARDS
TO ASGAARD), eccetera. Nessun concept quindi, ma 9 canzoni e 4 brevi intermezzi
e intro/outro strumentali che trattano l’epicità nelle sue varie sfaccettature.
Questo a livello di liriche, ma musicalmente come siamo messi?
Il livello è più che discreto,
c’è da dirlo. Nulla che faccia gridare al miracolo, eh! Così come nulla che
stupisca particolarmente. Sono 13 tracce ben suonate e sommariamente ben
studiate, che deliziano l’ascoltatore senza però colpirlo direttamente al
cuore. La voce principale è quella di Sjoera Roggeman, una bella ragazza con una voce che una volta tanto
non cerca di tramortire l’ascoltatore con gorgheggi lirici e acuti impossibili:
la sua voce è fresca e pulita, nemmeno tanto acuta, che non annoia
l’ascoltatore, ma al tempo stesso non lo stupisce. È una voce che non osa, che
fa il suo dovere e si limita a quello, senza sperimentare qualcosa di più. Il
suo dovere, tuttavia, lo svolge bene. La voce di Sjoera è anche accompagnata
dall’ormai immancabile growl
maschile, che personalmente avrei valorizzato di più: si sente poco e male,
avrebbe meritato più spazio in alcune tracce.
Come produzione ci si è attenuti agli standard della CCP Records: suoni puliti, non troppo
pompati, buon livellamento dei volumi. Niente di “NuclearBlastiano”, e direi
per fortuna! Trovo che talvolta i suoni troppo perfetti e pomposi mal si
addicano al Metal, un filone musicale
molto più intimo e introspettivo, che ha bisogno di mostrare la bravura e il
carisma delle band al di là di ogni effetto computerizzato. E questa, devo
dire, è stata una scelta azzeccatissima per la musica degli Angeli Di Pietra: le atmosfere create
sono talvolta sognanti, oniriche, e se si ama il genere musicale proposto non
possono deludere, anzi.
In definitiva, questo Anthems
Of Conquest è un disco affabile, spontaneo, sincero, che si lascia
ascoltare senza indugi dall’inizio alla fine, lasciando alla fine un buon
sapore in bocca. Forse a livello vocale si sarebbe potuto osare qualcosa in
più, ma il risultato generale è più che buono. Consigliato
agli amanti del genere.
Tracklist:
01. Last Flight of the Valkyries
02. Gates of Time
03. Fate of the Promised Land - The Desert
04. Fate of the Promised Land - Mark of the Scimitar
05. Towards New Shores
06. Buccaneers
07. Anthem of Conquest
08. I Am Spartacus
09. The Battle of Camlann
10. Avalon
11. Boadicea
12. Onwards to Asgaard
13. Remembrance
Grewon
Contatti: