MEMBERS OF GOD - Ten Talking Words
(2011, Autoprodotto)
I salernitani Members Of God prendono vita nel 2009
da un’idea del cantante Enzo Donnarumma, e già dall’eloquente monicker scelto
per la band si può intuire qualcosa del progetto a dir poco ambizioso che c’è
dietro questa band: l’idea di portare al pubblico metallaro la parola di
Cristo! Questo Ten Talking Words è
infatti un concept nato dagli studi teologici di Donnarumma, che sul disco
impersona proprio Gesù di Nazareth, e nella biografia allegata all’album che mi
ritrovo a recensire è addirittura sottolineata la somiglianza fisica tra il
singer dei Members Of God ed il
Messia del nuovo testamento, cosa che con tutto il rispetto mi fa sorridere
visto che nell’ambito del Metal la
gente con barba e capelli lunghi si spreca… ma la genialata sta nel farsi
fotografare con espressione vagamente sofferente e con tanto di corona di spine
sulla testa!!!
Tralasciando le mie personali considerazioni sul look che ognuno
ha la libertà di scegliere, e considerata la mia personale opinione sulla
religione (non solo quella cristiano/cattolica) che conta meno di zero, dato il
fatto che sono uno di quelli individui che nel comune discorrere quotidiano usa
la bestemmia come congiunzione, trovo la scelta stilistica dei Members Of God davvero coraggiosa, e
quindi in qualche modo degna di nota, soprattutto perché prende le distanze
dallo stereotipo del metallaro/satanista che altro non è che una immagine
distorta che la massa, priva di un minimo di cultura musicale, da ingiustamente
a qualsiasi essere che dichiara pubblicamente di ascoltare Heavy Metal, e che magari ha pure i capelli lunghi e una maglietta
nera! In ogni caso credo che dai tempi degli statunitensi Stryper che negli anni 80
sono riusciti anche a vendere qualche disco in Italia (pochissimi per la
verità) non sentivo parlare di una christian band nel bel (?) paese,
considerando anche Fratello Metallo che rappresenta una trovata commerciale di
dubbio gusto…
Il sound proposto dal combo
campano in questo loro primo lavoro, è un Prog
Metal con forti elementi orchestrali, e il concept racchiuso in Ten Talking Words si sviluppa in ben 17
tracce, ma i brani veri e propri sono 10, per il resto si tratta di intermezzi,
o di intro e outro che creano quel filo conduttore che lega tutte le
composizioni tra di loro con dei richiami costantemente presenti su tutto il
disco. Tutti i ragazzi della band, che impersonano rispettivamente elementi
come fuoco (Alex alle chitarre), acqua (Rob alle tastiere), vento (Jahn al
basso) e terra (Ruel alla batteria) sembrano dotati di una discreta tecnica, e
tutti i brani, pur non brillando in originalità scorrono dritti e potenti, e
ricordano qualcosa dei Dream Theater o le parti più prog
degli Angra del periodo di Holy Land (titolo non casuale!!!). A
livello strumentale comunque, senza nulla togliere agli altri, va sottolineato
il lavoro di tastiere di Rob, sia nelle parti soliste (che nonostante la
difficoltà tecnica scorrono con scioltezza) che nei tappeti ariosi, che fanno
pensare a questo concept come ad una sorta di musical, e in questo contesto la
voce di Enzo Donnarumma (Jesus of Nazareth) crea un connubio perfetto grazie
alla sua interpretazione teatrale, e anche se vocalmente sembra annaspare un
po’ quando opera su tonalità basse, migliora piacevolmente su tonalità medie
ricordando a tratti James LaBrie. L’unico tocco di originalità è dato quando i
nostri si lanciano in melodie folk mediorientali usando anche strumenti
siropalestinesi come da nota in biografia, e la suite di oltre 10 minuti dal
titolo DON’T MURDER ne è un ottimo esempio.
In definitiva il disco
musicalmente pur non toccando dei picchi alti, suona in maniera compatta e
professionale nonostante la produzione non eccelsa, per quanto riguarda il
discorso teologico e soprattutto religioso, come ho detto prima è un progetto
coraggioso, ma chissà quanto interesse riuscirà a riscuotere, ma questa è la
missione che i Members of God si
sono dati.
Piranha
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