GROUND CONTROL – Dragged
(2010, Punishment 18)
Seconda pubblicazione per
questa band veronese, arrivata (come si legge nella biografia) dopo vari cambi
di formazione.
Già dai primi brani si evince
il filone in cui questo lavoro vuole collocarsi: Thrash Metal classico con qualche contaminazione Hard Rock sparsa qua e là. Il primo
approccio all’album è positivo; le tracce inizialmente si presentano energiche,
ma questo effetto é destinato a svanire presto. La struttura dei pezzi, pur non
essendo elementare e statica si dimostra poco incisiva, non permettendo all’album
di infiammarsi. Il brano FINAL SOLUTION sembra ridare vigore all’album, merito
anche di un poderoso riff iniziale, ma anche in questo caso la traccia è
destinata a spegnersi lentamente, vittima di un cantato non proprio incisivo.
Il momento migliore dell’album
si ha in DAYS RAGE, finalmente caratterizzata da un groove più potente e rapido e da un assolo di chitarra degno di
nota. Chiusura affidata a LEAVE ME ALONE, traccia noiosissima e sinceramente
“evitabile”. Da sottolineare come in maniera molto evidente la band si ispiri a
mostri sacri come Metallica e Testament, non riuscendo però a
raggiungere il muro sonoro al quale queste band nei rispettivi tempi d’oro ci
hanno abituato. Questo lavoro non si dimostra difficile da ascoltare ma pecca
purtroppo di eccessiva derivazione: i ragazzi sembrano infatti ingabbiati dagli
stessi nomi ai quali si ispirano e naturalmente questo fattore potrebbe
incidere dannosamente sui lavori futuri. Per quanto riguarda la produzione c’è
da dire che Dragged con un sound
maggiormente definito avrebbe potuto “fare più male”.
Come giudizio finale non posso
che confermare il fatto di trovarmi di fronte a un lavoro che di principio
vuole essere improntato su un Thrash Metal
di stampo americano, ma che non ne rispecchia i canoni fondamentali: potenza,
rabbia e velocità. Un lavoro, insomma, che un appassionato del genere
difficilmente riuscirà ad apprezzare.
Morbid Tales
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