W Zappatore
(2010, ApneaFilm)
Stavolta non parliamo di un
album, né di una band, ma di un film musicale presentato in anteprima ieri sera
durante il 12° Festival del Cinema Europeo a Lecce: W Zappatore.
Si tratta di un progetto
coraggioso (o incosciente…) del regista emergente Massimiliano “Maci” Verdesca,
che ha per protagonista il grande Marcello Zappatore, nelle vesti di un chitarrista
metallaro (ma va?) che suona in una band che più metallara non si può… a cui
vengono le stimmate! Sacrilegio!!!
Il nostro eroe, talmente
metallaro da indossare perennemente una t-shirt nera con la croce rovesciata
bianca e alla ricerca perenne dell’ombra per sfuggire alla luce del sole, si
ritrova a dover fare i conti con le prove evidenti della scelta divina nei suoi
confronti, ed è costretto a un percorso personale per capire “da che parte
stare”. La sua band lo ripudia perché è intollerabile che lui stia con Dio, e
tra salite e ricadute, tra una madre (Guia Jelo) fervente religiosa e una nonna
(Sandra Milo) naif e rockettara, si arriverà al confronto finale… con sorpresa!
Il film è girato con ritmi
teatrali, e i dialoghi sono ridotti al minimo, a sottolineare lo stato d’animo
del protagonista. Gli esterni fotografano un Salento brullo e desolato, persino
quando vengono inquadrati palazzi della città di Lecce essi sembrano vuoti e
abbandonati: anche questo per evidenziare il forte disagio interiore di
Zappatore, ma anche a voler fare da contrasto all’immagine (falsa e
stereotipata) del Salento sinonimo di Pizzica… come se non si suonasse altro
dalla mattina alla sera!
Altri (falsi) stereotipi
vengono allegramente presi in giro quando si parla di musica Metal: la band in cui milita Zappatore, con
Ilario Suppressa alla voce (!) è semplicemente esilarante, tra cocomeri
spaccati con la testa e l’offesa per essere stati benedetti!
Da sottolineare che Ilario
parla in dialetto stretto e viene sottotitolato quello che dice… fantastico!!!
Anche questa immagine viene
volutamente estremizzata per far capire che in realtà, sotto la coltre di fumo
negli occhi di chi guarda con diffidenza alla musica Rock e Metal, di arrosto
ce n’è tanto, evidenziato dalle musiche curate dallo stesso Marcello Zappatore
(e chi se no?), e proprio le scene musicali rappresentano i picchi di questo
film.
Ci si rispecchia in questo
film: quante volte dopo un live o una prova ci si è ritrovati tutti insieme con
la mia band al camioncino dei panini… per non parlare di live in posti improbabili,
o quantomeno non adatti alla musica Rock
(anche senza arrivare all’estremizzazione di esibire testate Marshall a un matrimonio!).
Anche se i toni rimangono di commedia, per un musicista Salentino è impossibile
non cogliere le sfumature (direi drammatiche) della situazione musicale:
suonare per “20 Euro e due panini” non è poi così lontano dalla realtà, e le
prospettive all’orizzonte non sono allegre…
Ma noi rockettari e metallari
abbiamo la pelle dura, e anche con le stimmate non ci tireremmo indietro!
Forse è questo il messaggio
dietro questo film, e allora diamoci dentro! Rock N’ Roll!!!
Ah… e non dimenticatevi di
andare al cinema a vedere W Zappatore:
ne vale la pena! \m/
The Rock Child