Disease - The Stream Of Disillusion
(2011, Autoprodotto)
Extreme Progressive Metal
Sebbene il progressive metal non sia considerato un genere propriamente di nicchia, ben poche band underground decidono di abbracciare i canoni dei tecnicismi e della precisione esecutiva, perché appunto il progressive non ammette sbavature o incertezze.
I Disease propongono un progressive molto malato e sporco, grezzo e ruvido fino alle viscere, accompagnato dalla voce estrema e da un songwriting che prende un po’ dal death melodico, e molto dall’heavy metal/hard rock di chiaro sapore eighties. Già, strano accostamento, che tuttavia va premiato per la sua originalità.
Peccato soltanto che questo sia anche il difetto principale di “The Stream of Disillusion”: sebbene non ci siano evidenti pecche compositive, il miscuglio sonoro appare in molti punti approssimativo e (leggermente) confusionario, senza una chiara identità stilistica che dia un’impronta stabile ai pezzi, che faccia cioè in modo di poterceli ricordare con facilità dopo l’ascolto. Che poi in fin dei conti non è una cosa grave, essendo che parliamo pur sempre di progressive metal, ma un po’ di “carattere” in più non avrebbe di certo guastato alle canzoni che talvolta preferiscono ripercorrere lo stesso sentiero e adagiarsi sul “sommario” senza farsi “riconoscere” chiaramente. Ultima critica che mi sento di fare: le clean vocals che nell’album fungono da coro avrebbero potuto essere studiate meglio per creare un “contorno” di migliore effetto.
Detto ciò, devo però anche ammettere che “The Stream Of Disillusion” non è un disco malvagio, anzi. Aggressivo, tecnico, ruspante e graffiante, con quel retrogusto ottantiano che non guasta mai. Tecnicamente validissimo quindi, suonato da musicisti che meritano tutti un applauso per il loro talento e la loro capacità esecutiva. Infine, i miei complimentoni al cantante e al suo growling convincente e insolito per il genere suonato. Davvero un’ottima aggiunta.
Voto: 6.5/10
Tracklist:
01 – Different Suns
02 – New closer hypocrisy
03 – The stream of disillusion
04 – Release the emptiness
05 – Infinity / Enter the wave
06 – For my deliverance
07 – In this morning
08 – Empty (Anathema cover)
(2011, Autoprodotto)
Extreme Progressive Metal
Sebbene il progressive metal non sia considerato un genere propriamente di nicchia, ben poche band underground decidono di abbracciare i canoni dei tecnicismi e della precisione esecutiva, perché appunto il progressive non ammette sbavature o incertezze.
I Disease propongono un progressive molto malato e sporco, grezzo e ruvido fino alle viscere, accompagnato dalla voce estrema e da un songwriting che prende un po’ dal death melodico, e molto dall’heavy metal/hard rock di chiaro sapore eighties. Già, strano accostamento, che tuttavia va premiato per la sua originalità.
Peccato soltanto che questo sia anche il difetto principale di “The Stream of Disillusion”: sebbene non ci siano evidenti pecche compositive, il miscuglio sonoro appare in molti punti approssimativo e (leggermente) confusionario, senza una chiara identità stilistica che dia un’impronta stabile ai pezzi, che faccia cioè in modo di poterceli ricordare con facilità dopo l’ascolto. Che poi in fin dei conti non è una cosa grave, essendo che parliamo pur sempre di progressive metal, ma un po’ di “carattere” in più non avrebbe di certo guastato alle canzoni che talvolta preferiscono ripercorrere lo stesso sentiero e adagiarsi sul “sommario” senza farsi “riconoscere” chiaramente. Ultima critica che mi sento di fare: le clean vocals che nell’album fungono da coro avrebbero potuto essere studiate meglio per creare un “contorno” di migliore effetto.
Detto ciò, devo però anche ammettere che “The Stream Of Disillusion” non è un disco malvagio, anzi. Aggressivo, tecnico, ruspante e graffiante, con quel retrogusto ottantiano che non guasta mai. Tecnicamente validissimo quindi, suonato da musicisti che meritano tutti un applauso per il loro talento e la loro capacità esecutiva. Infine, i miei complimentoni al cantante e al suo growling convincente e insolito per il genere suonato. Davvero un’ottima aggiunta.
Voto: 6.5/10
Tracklist:
01 – Different Suns
02 – New closer hypocrisy
03 – The stream of disillusion
04 – Release the emptiness
05 – Infinity / Enter the wave
06 – For my deliverance
07 – In this morning
08 – Empty (Anathema cover)
Grewon