venerdì 7 ottobre 2011

Speciale Ultime Uscite - Dream Theater

Dream Theater – A Dramatic Turn of Events
(Settembre 2011, Roadrunner Records)
Progressive

Ah però. Si è molto parlato del nuovo album dei Dream Theater, il primo dopo la dipartita dello storico e leggendario batterista Mike Portnoy. Si è parlato molto, e male. Ho ascoltato a fondo il nuovo lavoro, e devo dire che sono pregiudizi. Per carità, l’assenza di Mike si sente eccome, il nuovo drummer è troppo schematico per i dogmi del genere suonato… ma è appena arrivato, e ha sulle spalle una grossissima responsabilità da portare avanti: voglio perciò dargli la mia piena fiducia per il futuro. Complessivamente il disco è leggero, al livello di Octavarium, dal quale però se ne discosta per un songwriting molto più ispirato (soprattutto nella prima metà del disco), per i chorus forse più catchy ma mai banali. I virtuosismi non mancano ma è stato dato più spazio alla composizione melodica, che farà storcere il naso a molti ma che comunque non stanca all’ascolto. Nove piccole delizie sonore da gustare e rigustare più volte per essere apprezzate appieno. Non siamo ai fasti di Images and Words, ma a me il disco è piaciuto. “Bridges in the sky” autentico capolavoro di canzone.

Voto: 7,5/10

Grewon


Saranno felicissimi seguaci dei Dream Theater nel ricevere la notizia: NON È CAMBIATO NULLA. Ci si aspettava una rottura con il passato dopo la clamorosa uscita di scena di Mike Portnoy, batterista storico e leader carismatico della band, sostituito da Mike Mangini (più che degno successore dietro le pelli!). Invece A Dramatic Turn of Events non è altro che l'ennesimo lavoro di una formazione che ormai non ha nient'altro da dire, che ha esaurito tutte le idee. Restano inarrivabili dal punto di vista puramente tecnico (cosa che non aveva certo bisogno di ulteriore conferma dopo la loro più che ventennale carriera!): l'esecuzione è perfetta, niente sbavature, nulla è lasciato al caso e la cura dei particolari è “maniacale”. La produzione, curata dallo stesso John Petrucci, è sicuramente all'altezza, molto pulita. Non del tutto convincente la prestazione di James LaBrie; il singer appare freddo, la voce è troppo distaccata dalla pasta sonora creata dagli strumenti. Un passo indietro, dunque, questo undicesimo disco, le cui aspettative erano ben altre. La sufficienza è assicurata comunque dall' enorme bagaglio tecnico dei componenti della band al quale si aggiunge quello di Mangini che sfodera un'ottima prestazione e non fa assolutamente rimpiangere il buon vecchio Portnoy!!!

Voto: 6/10
Pasq


Nel bene e nel male “A Dramatic Turn of Events” era destinato a far parlare di sè. Era troppa infatti la curiosità di vedere all’opera i Dream Theater senza un componente fondamentale qual’era Portnoy. Il sostituto Mangini è senz’altro all’altezza anche se la pressione sarebbe schiacciante per chiunque, come anche per gli altri componenti, attesi al varco con quest’album. La prova offerta dal gruppo è a mio parere pienamente positiva, l’album viaggia che è un piacere, denotando un’ispirazione che forse ultimamente stava venendo meno. Pezzi come “Bridges in the Sky” e “Build me up, Break me down” sintetizzano al meglio questa ritrovata verve, anche se forse come consuetudine dei Dream Theater ci si lascia andare oltremodo a tecnicismi spesso evitabili che finiscono per dilungare eccessivamente il brano.
Particolarmente riuscite le parti più melodiche, nonostante un LaBrie abbastanza “ordinario”a cui fa da contraltare un Petrucci sempre più leader.
Nel complesso un album di livello medio-alto, che riesce a emozionare, non era facile viste le premesse ma i Dream Theater si sono nuovamente confermati.

Voto: 7/10

Torrrmentor