Daimon Dust – Inject Your Venom
(2011, Autoprodotto)
Thrash Metal
I Diamon Dust, nati a Caserta dalle ceneri degli Zion, dopo il demo di esordio del 2010 intitolato “Death is Coming” e qualche cambio di line up registrano l’ep “Inject Your Venom”, e ad un solo anno di distanza già si intravede qualche passo in avanti.
A mio modo di vedere già la copertina (teschiaccio con tanto di siringa piantata in fronte) rappresenta bene ciò che ci apprestiamo ad ascoltare. Il genere proposto è molto ottantiano, con un particolare sguardo al Thrash dei Metallica, specie negli assoli di chitarra, ma attenzione, non ci troviamo di fronte a una delle tante bands che non fa altro che scopiazzare in malo modo un disco o un gruppo, le loro influenze sono abbastanza variegate, infatti si va dell’opener “Venom”, già presente sul demo d’esordio, una Thrash song non troppo spinta, alla successiva “A Nice Place to Die” che parte con un’intro molto sabbathiana, da “Behind Yourself” che in un punto ricorda tantissimo “Am I Evil” dei Diamond Head (sarà che i nostri casertani devono il loro monicker anche alla storica band inglese, o magari del brano nominato hanno solo ascoltato la cover dei Metallica?), a “Diamond Dust” dove alcune melodie vocali un tantino orientaleggianti fanno venire in mente addirittura Serj Tankian dei S.O.A.D. (che si sa, con gli anni ’80 non centra una ceppa, ma questo dimostra i molteplici input che arrivano ai Diamon Dust), fino alla conclusiva “Welcome To The End”, l’unico pezzo propriamente Thrash che riporta ai tempi di “Master Of Puppets”. L’ascolto dell’ep in questione scorre liscio senza infamia e senza lode al primo ascolto, ma se ci si sofferma salta fuori nel songwriting un elemento importante nonché alquanto raro di questi tempi: il gusto del ritornello!!! I Dimon Dust se la cavano egregiamente con gli strumenti, ma senza strafare e di certo non saltano all’orecchio per particolari qualità tecniche, ma ogni brano ha un refrain efficace, che rimane ben impresso e che trascina per ritmo e melodia grazie anche a dei cori decisamente azzeccati, e tutto ciò è oro colato nel 2011 in cui vecchie e nuove bands cercano di imporsi con una affannosa ricerca di qualcosa che non è stata fatta,e probabilmente se qualcosa non è stata fatta ci sarà un motivo… fanculo all’originalità sforzata, la musica deve far battere qualcosa dentro! La voce di Andy sulle tonalità medio-alte a volte sembra sforzare, ma regge l’urto senza patemi, la sezione ritmica fa bene il suo lavoro, e gli assoli di chitarra sembrano dimostrare che Luigi ha ben appreso la lezione di Kirk Hammet del Black Album.
In definitiva i Diamon Dust, anche se un po’ acerbi, con questo “Inject Your Venom” presentano un buon biglietto da visita, e data la giovane età della band le premesse per fare bene ci sono tutte!
www.facebook/DiamonDustce
diamond-dust@hotmail.it
(2011, Autoprodotto)
Thrash Metal
I Diamon Dust, nati a Caserta dalle ceneri degli Zion, dopo il demo di esordio del 2010 intitolato “Death is Coming” e qualche cambio di line up registrano l’ep “Inject Your Venom”, e ad un solo anno di distanza già si intravede qualche passo in avanti.
A mio modo di vedere già la copertina (teschiaccio con tanto di siringa piantata in fronte) rappresenta bene ciò che ci apprestiamo ad ascoltare. Il genere proposto è molto ottantiano, con un particolare sguardo al Thrash dei Metallica, specie negli assoli di chitarra, ma attenzione, non ci troviamo di fronte a una delle tante bands che non fa altro che scopiazzare in malo modo un disco o un gruppo, le loro influenze sono abbastanza variegate, infatti si va dell’opener “Venom”, già presente sul demo d’esordio, una Thrash song non troppo spinta, alla successiva “A Nice Place to Die” che parte con un’intro molto sabbathiana, da “Behind Yourself” che in un punto ricorda tantissimo “Am I Evil” dei Diamond Head (sarà che i nostri casertani devono il loro monicker anche alla storica band inglese, o magari del brano nominato hanno solo ascoltato la cover dei Metallica?), a “Diamond Dust” dove alcune melodie vocali un tantino orientaleggianti fanno venire in mente addirittura Serj Tankian dei S.O.A.D. (che si sa, con gli anni ’80 non centra una ceppa, ma questo dimostra i molteplici input che arrivano ai Diamon Dust), fino alla conclusiva “Welcome To The End”, l’unico pezzo propriamente Thrash che riporta ai tempi di “Master Of Puppets”. L’ascolto dell’ep in questione scorre liscio senza infamia e senza lode al primo ascolto, ma se ci si sofferma salta fuori nel songwriting un elemento importante nonché alquanto raro di questi tempi: il gusto del ritornello!!! I Dimon Dust se la cavano egregiamente con gli strumenti, ma senza strafare e di certo non saltano all’orecchio per particolari qualità tecniche, ma ogni brano ha un refrain efficace, che rimane ben impresso e che trascina per ritmo e melodia grazie anche a dei cori decisamente azzeccati, e tutto ciò è oro colato nel 2011 in cui vecchie e nuove bands cercano di imporsi con una affannosa ricerca di qualcosa che non è stata fatta,e probabilmente se qualcosa non è stata fatta ci sarà un motivo… fanculo all’originalità sforzata, la musica deve far battere qualcosa dentro! La voce di Andy sulle tonalità medio-alte a volte sembra sforzare, ma regge l’urto senza patemi, la sezione ritmica fa bene il suo lavoro, e gli assoli di chitarra sembrano dimostrare che Luigi ha ben appreso la lezione di Kirk Hammet del Black Album.
In definitiva i Diamon Dust, anche se un po’ acerbi, con questo “Inject Your Venom” presentano un buon biglietto da visita, e data la giovane età della band le premesse per fare bene ci sono tutte!
Piranha
Contatti:www.facebook/DiamonDustce
diamond-dust@hotmail.it