sabato 19 marzo 2011

Recensione - RUSTY NAILS


RUSTY NAILS - Mind Control
(2011, Autoprodotto)

I pisani Rusty Nails nascono nel lontano 2001, e la loro travagliata storia vede diversi cambi di line-up e qualche buio momento di stallo, tanto che bisogna aspettare dieci anni perché veda la luce la loro prima release, infatti il loro ep di debutto dal titolo Mind Control esce solo nei primi mesi del 2011. Dieci anni sono tanti, ma ne è valsa decisamente la pena: il prodotto in questione è una vera ed autentica botta!
I Rusty Nails, partiti con il nome Avatar come progetto prettamente Rock, nel corso degli anni hanno spostato il loro sound con una netta sterzata verso il Metal, e le sei tracce che compongono Mind Control sono il risultato delle varie influenze dei componenti della band, ovvero un potente, robusto e dinamico Heavy Metal che strizza l’occhio al passato, ma con lo sguardo rivolto in avanti verso sonorità di sicuro impatto!
Tutte le song sono ottimamente arrangiate: i riff di chitarra duri e raffinati al tempo stesso, di Claudio Dalla Bruna (ritmica) e Riccardo Alderigi (solista), si sposano perfettamente con la possente sezione ritmica di Matteo Picchi al basso e Federico Viviani alla batteria. Tutti i musicisti dimostrano un eccelso tasso tecnico, ben rappresentato dalla buona registrazione del prodotto in questione, ma senza nulla togliere agli strumentisti, la prova del cantante Paolo “Ozzy” Billi è costantemente sopra le righe, la sua ugola troneggia imperiosa su ogni brano facendo pensare a mostri sacri come Bruce Dickinson, Geoff Tate o le parti più epiche di Messiah Marcolin.
L’open track END OF ALL DAYS è il pezzo ideale per aprire un disco, brano che nonostante i diversi cambi di ritmica mantiene una costante linea sonora davvero efficace, ed a seguire c’è l’ottima SHADOW OF THE BLACK HAND che si apre con un riffone Heavy potente e ottantiano, e continua dimostrandosi il pezzo più maideniano del lotto, specie nell’assolo di Riccardo che ricorda molto qualcosa di The Clairvoyant della vergine di ferro. Arriviamo dunque alla title track, che parte con un malinconico arpeggio per poi sfociare in un potente mid-tempo sostenuto dalla doppia cassa di Federico, brano che a tratti fa venire in mente i Warlord. Subito dopo ci troviamo immersi nell’attacco frontale di DOGS OF WAR, il pezzo più breve e anche più d’impatto di questo ep, mentre con la successiva BURN ONE MORE si rallentano i ritmi e si giunge quindi alla conclusiva NEVERMORE, una suggestiva power ballad che risulta efficace in tutti gli oltre sette minuti della sua durata.
I Rusty Nails ci hanno messo molto, moltissimo tempo a tirare fuori il loro debutto, ma il risultato è notevole: Mind Control è un prodotto ottimo, suonato da una band decisamente matura e pronta anche a qualcosa di più, e sperando che la quadratura del gruppo non subisca altri intoppi, sono certo che in futuro sentiremo ancora parlare di questa band.

Piranha

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