DREKER – In Thrash We
Trust
(2010, Autoprodotto)
I Dreker sono una band salentina nata nel 2008 per volere del
vocalist Alessandro Fiore, con l’intento di coniugare il suo spasmodico amore
per il Thrash Metal old school con
una una sana e potente visione bastardamente ironica di tutto ciò che gira
intorno ad ogni singolo individuo! Il monicker
altro non è che la più classica storpiazione dialettica salentina della birra Dreher,
assolutamente la più abusata nella terra natìa di questa band. Dopo vari cambi di
lineup si arriva ad una formazione ben definita in cui ad Alessandro si
affiancano Germano Panico e Christian Scigliuzzo alle chitarre, Davide bisanti
al basso e Matteo Solida alla batteria, e con questa formazione prende vita il
primo ep autoprodotto della band contenente cinque brani!
Il disco si apre con la voce
di Homer Simpson che brinda nientepopodimenoche… all’alcool! Solo questa intro
vale ottimamente come biglietto da visita, dando una limpida idea della
proposta musicale del quintetto salentino, ma se ciò non fosse sufficiente ecco
che viene sparata in faccia WE WANT TO DRINK, che più che il titolo di un
brano, rappresenta un vero e proprio inno! Riff taglienti, e cassa e rullante
sparati, ricetta che non ha niente di originale ma che funziona perfettamente
nel contesto del Thrash Metal puramente
Speed e senza fronzoli dei Dreker. L’accostamento ai tedesconi Tankard
è inevitabile oltre che per la musica, anche per la goliardia dei testi e per
l’attitudine prettamente Punk data
dal forte impatto di ogni singola traccia, e i brani si delineano tutti sulla
stessa lunghezza d’onda, niente tecnicismi particolari a discapito di una
schiettezza vomitata ad ogni secondo! Gli altri titoli dei brani la dicono lunga
su quanto appena affermato: BIMBOMINKIA (fan dei Tokyo Hotel preparate la
vasella… ND/Piranha), WAR OF THE
WHORES e la title track IN THRASH WE TRUST. Un episodio a parte è la
strumentale A MOMENT OF LUCIDITY, brano dalla struttura decisamente più
complessa che in oltre 6 minuti viaggia in diverse direzioni esplorando altri
lidi musicali oltre al Thrash… ma a
dispetto del titolo sono fermamente convinto che questa è nata fondamentalmente
da una sbornia collettiva più truce e significativa delle altre.
La pecca di IN THRASH WE TRUST
è senza dubbio la produzione che non esalta il lavoro dei Dreker, e spesso negli episodi solisti le chitarre risultano un po’
troppo impastate, e mentre in sede live la band si dimostra perfettamente e
perennemente a proprio agio, in studio si nota ancora un po’ di inesperienza… Ma
poco male, questo è solo l’inizio: in alto le bottiglie e rutto libero!!!
Piranha
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