COLD AENIMA - The
Shade Has Fallen
(2010, Autoprodotto)
Da quando gli At
The Gates (e se vogliamo anche gli Hypocrisy) sperimentarono il loro
sound molto innovativo per l’epoca, prendendo le basi del Death Metal e rendendolo più melodico e quindi accessibile anche
alle orecchie non abituate ai suoni troppo estremi, ben poche persone avrebbero
immaginato che ci sarebbe stata un’autentica ondata inflattiva di band di
questo genere musicale. Partendo dal mainstream con In Flames, Dark
Tranquillity, Arch Enemy e Soilwork, e proseguendo a
fianco di tutte le centinaia di band underground, di certo non si può dire che
ascoltare una nuova band di Death
melodico può stupire le nostre orecchie, tantomeno da un amante del genere come
me. I Cold Aenima si adagiano esattamente
in questo filone, ma non vuol dire che la loro proposta non sia degna di nota,
anzi. Ma analizziamo nello specifico questo loro primo demo, The Shade Has Fallen.
Innanzitutto partiamo dalla
copertina, che non raffigura mostri o artwork grafici più o meno elaborati,
bensì una foto di una centrale nucleare… scelta insolita, ma quantomeno si
premia l’originalità. Il demo è composto da cinque brani tutti piuttosto brevi
e aggressivi, che come una violenta mazzata intendono stordire l’ascoltatore e
poi fuggire via in un lampo: la durata complessiva è infatti inferiore ai 20
minuti. Innanzitutto c’è da riconoscere l’ottimo lavoro svolto a livello di
produzione: teniamo conto che si tratta di un demo autoprodotto, e non c’è
traccia di nessun rumore di sottofondo, e anche gli strumenti sono
perfettamente distinguibili fra loro. Forse avrei alzato leggermente il volume
del basso, ma alla fine va tutto bene già così com’è.
A livello di songwriting, i
brani convincono e stanno bene in piedi: mi ha fatto piacere tuttavia notare le
basi che sono molto più accostabili al Black
melodico (con le atmosfere veloci e trascinanti) che non al Death svedese. Certo son sempre pezzi
molto brevi, e non si riesce a gridare al miracolo; ma si tratta pur sempre del
primo demo, che serve appunto a mostrare le basi e le potenzialità, non certo
gli sviluppi o gli orizzonti musicali da raggiungere col tempo e l’esperienza.
Due piccoli appunti, se posso permettermi, li faccio giusto sulla batteria e la
voce. La prima è suonata in modo preciso ma forse un pochino piatto e statico e
alla lunga annoia un po’, benché ci sia tuttavia da riconoscere che riesce a
tenere il tempo in maniera egregia (ma senza purtroppo picchiare abbastanza col
doppio pedale). La voce, invece, forse pecca leggermente di aggressività: il
cantato è a metà strada tra il growling
e il clean, e nelle parti più
rabbiose delle canzoni ci si sarebbe aspettato un’esplosività maggiore.
Complessivamente, però, è
innegabile che le potenzialità dei Cold
Aenima ci siano e siano ben visibili a qualunque orecchio, esperto e non.
Col tempo ma soprattutto con impegno e perseveranza si potrà affinare il sound
e si svilupperà il carattere che contraddistinguerà questa band in mezzo alle
altre. The Shade Has Fallen,
intanto, è un buon biglietto da visita.
Grewon
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