EXPLORER – Explorer
(2010, Autoprodotto)
Gli Explorer sono una band Heavy
Metal da Reggio Emilia, un’allegra compagnia dedita (come in un famoso film
con Bud Spencer e Terence Hill) a birra e salsiccia!
La storia di questa band, nata
nel 2004, è segnata da vari cambi di lineup, fino ad arrivare alla formazione
attuale che vede Jack (o Gec…?) alla voce e alla chitarra, Mark al basso e Niki
alla batteria.
Il demo omonimo parte nel
migliore dei modi: BEER OF DEATH ha un bel riff che mette subito in chiaro le
intenzioni della band, e basso e batteria danno il giusto supporto di groove. La voce è cattiva al punto
giusto, peccato che presenti alcune incertezze qua e là, che si ritrovano un
po’ in tutti i pezzi. Il solo denota buon gusto ed è ben “incastrato” nel
pezzo. Subito dopo inizia una parte lenta, a mio parere un po’ forzata: ok, ci
può stare, ma io avrei chiuso col solo oppure con un altro ritornello dopo il
solo…
EXPLORER è un altro pezzo in
cui la band dimostra di avere buone idee e bagaglio tecnico.
LOVE BEER è una lunga
cavalcata… direi troppo lunga: 5’40’’
sono oggettivamente tanti e il pezzo risulta alla fine ripetitivo. A 3’17’’,
subito dopo il coro, avrei attaccato il solo e il ritornello finale. Piccola
nota personale: mi sembra eccessivo salire di un tono e mezzo il solo (per poi
dover tornare nella tonalità iniziale), basta salire un tono e il “ritorno”
suona più naturale.
STRATEGY OF TERROR è un’altra bella
cavalcata, ma ha il suono della cantina… Probabilmente è stato registrato in un
periodo precedente. Purtroppo, oltre alla pessima resa sonora, ha gravi pecche
esecutive: in alcune parti chitarra e sezione ritmica suonano ognuna per fatti
loro, non seguendo minimamente il tempo, e direi che la colpa va principalmente
alla chitarra. Il cantato è pessimo, stonato e fuori tempo. Peccato, perché il pezzo
è molto buono.
THE SHARK è un altro bel
pezzo, ma ancora una volta la voce è la nota dolente, al punto che sembra canti
un’altra canzone! Come negli altri pezzi, il cantato è sempre al limite delle possibilità
vocali del cantante: il problema è che in quest’ultimo sembra sempre calante e
il risultato non può essere soddisfacente. Per la prima volta anche il solo ha
qualche piccola imprecisione: anche se conferma il buon gusto del chitarrista,
a volte i bending sono un po’ calanti
e alcuni fraseggi sono leggermente in ritardo rispetto al basso e alla batteria.
Di sicuro cose di poco conto, che in un live ci stanno ma su un cd registrato
in studio non dovrebbero…
Gli Explorer sono di sicuro una band che mi piacerebbe vedere dal vivo,
con buone idee e un buon groove.
Devono assolutamente curare di
più il cantato, è un aspetto fondamentale e da non sottovalutare. Chitarra,
basso e batteria vanno benissimo e non c’è nulla da dire, se non che mi auguro
di poterli ascoltare in una produzione adeguata e più curata: questo è un demo,
ora è il momento di fare un bel passo avanti…
The Rock Child
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