ETERNAL TRAGEDY – Forever
(2008, Autoprodotto)
Gli Eternal Tragedy sono una band di Milano sulla breccia dal 1999, fondata
dalla chitarrista Stefania Ponzilacqua. Il 2001 è l'anno del primo demo di due
tracce, intitolato semplicemente Demo, durante il quale vari cambi di line-up
iniziano ad accompagnare il cammino della band. Dopo 3 anni è la volta del
secondo demo Voice Of Instinct, segnato
da un sound più aggressivo per gli
Eternal Tragedy. Ma ancora una volta i componenti della band non riescono a
trovare un punto di incontro, tanto che la chitarrista Stefania decide di
trasferirsi all'estero, in America, dove cerca di portare avanti il progetto
con una formazione stabile. E proprio in questa occasione vengono alla luce i
primi pezzi che faranno parte del primo album degli Eternal Tragedy: Forever. Alle fasi di registrazione di questo lavoro parteciperanno inoltre
componenti di altre band della scena emergente italiana, come Emilio Dattolo (Illogicist)
al basso, ed Enrico Francescato (Soulpit)
alla voce. Finalmente il 13 dicembre 2008 è la data ufficiale di Forever.
L'album presenta 8 tracce di
puro Death Metal che sfocia in ritmi
taglienti e veloci senza però tralasciare brevi riff decadenzati, quasi a dare
attimi di calma apparente prima di ritornare ad uno stato di inquietudine e
frenesia.
Ascoltando attentamente il
lavoro, a un primo impatto mi ritornano alla mente i Death, i Carcass ed in
alcuni tratti i primi Lamb of God, ma
non mancano spunti personali, soprattutto in LIKE A STONE, pezzo che mi ha
particolarmente colpito, in cui si intreccia un sound violento ed incalzante a
parti in cui una melodia inquietante di chitarre avvolge l'ascoltatore, il
tutto enfatizzato da un growl crudele, anche quando viene sussurrato,quasi a
dare ancor di più quella sensazione di vana speranza dinanzi ad un destino già
segnato da una "Eterna Tragedia".
Vi è OUTSIDE OF MERCY, pezzo già presente nel secondo demo Voice Of Instinct, che insieme ad Eternal
Tragedy evidenzia una continuità e uno stile già maturo ai tempi del demo
del 2004.
Il cd si chiude con DICTATOR: un breve outro? Decisamente no! Un’altra
scarica di violenza senza esclusione di colpi, dai ritmi serrati e possenti
come un esercito in guerra che marcia senza tregua.
In conclusione un ottimo
lavoro di una band che promette bene, consigliato a coloro che amano un Death Metal cruento e tecnico dei vecchi
tempi, ma anche a coloro che cercano particolari sonorità senza distaccarsi
troppo dai canoni del genere in questione.
Vlad
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