martedì 14 settembre 2010

Recensione - ETERNAL TRAGEDY


ETERNAL TRAGEDY – Forever
(2008, Autoprodotto)

Gli Eternal Tragedy sono una band di Milano sulla breccia dal 1999, fondata dalla chitarrista Stefania Ponzilacqua. Il 2001 è l'anno del primo demo di due tracce, intitolato semplicemente Demo, durante il quale vari cambi di line-up iniziano ad accompagnare il cammino della band. Dopo 3 anni è la volta del secondo demo Voice Of Instinct, segnato da un sound più  aggressivo per gli Eternal Tragedy. Ma ancora una volta i componenti della band non riescono a trovare un punto di incontro, tanto che la chitarrista Stefania decide di trasferirsi all'estero, in America, dove cerca di portare avanti il progetto con una formazione stabile. E proprio in questa occasione vengono alla luce i primi pezzi che faranno parte del primo album degli Eternal Tragedy: Forever. Alle fasi di registrazione di questo lavoro parteciperanno inoltre componenti di altre band della scena emergente italiana, come Emilio Dattolo (Illogicist) al basso, ed Enrico Francescato (Soulpit) alla voce. Finalmente il 13 dicembre 2008 è la data ufficiale di Forever.
L'album presenta 8 tracce di puro Death Metal che sfocia in ritmi taglienti e veloci senza però tralasciare brevi riff decadenzati, quasi a dare attimi di calma apparente prima di ritornare ad uno stato di inquietudine e frenesia.
Ascoltando attentamente il lavoro, a un primo impatto mi ritornano alla mente i Death, i Carcass ed in alcuni tratti i primi Lamb of God, ma non mancano spunti personali, soprattutto in LIKE A STONE, pezzo che mi ha particolarmente colpito, in cui si intreccia un sound violento ed incalzante a parti in cui una melodia inquietante di chitarre avvolge l'ascoltatore, il tutto enfatizzato da un growl crudele, anche quando viene sussurrato,quasi a dare ancor di più quella sensazione di vana speranza dinanzi ad un destino già segnato da una "Eterna Tragedia".
Vi è OUTSIDE OF MERCY, pezzo già presente nel secondo demo Voice Of Instinct, che insieme ad Eternal Tragedy evidenzia una continuità e uno stile già maturo ai tempi del demo del 2004.
Il cd si chiude con DICTATOR: un breve outro? Decisamente no! Un’altra scarica di violenza senza esclusione di colpi, dai ritmi serrati e possenti come un esercito in guerra che marcia senza tregua.
In conclusione un ottimo lavoro di una band che promette bene, consigliato a coloro che amano un Death Metal cruento e tecnico dei vecchi tempi, ma anche a coloro che cercano particolari sonorità senza distaccarsi troppo dai canoni del genere in questione.

Vlad

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