The Burning Dogma - Cold Shade Burning
(2012, Autoprodotto)
Thrash/Black Metal
Ah però. Ho ascoltato l'ep dei The Burning Dogma prima di leggere la loro biografia, e mai, mai mi sarei aspettato che si trattasse della loro prima incisione inedita, per giunta autoprodotta.
Trovare una tale alchimia nel songwriting è cosa assai rara, attualmente, in molte band mainstream. Figuriamoci nella zona underground, pullulante di formazioni acerbe ma con pochi nomi degni di nota, perlomeno nel genere di riferimento, il thrash/black.
Sebbene infatti il genere venga definito "death doom metal", io ci ho trovato pochi elementi di entrambi i generi e ascoltando a fondo le cinque tracce dell'EP, mi son venuti alla mente (e con immenso piacere) gli Absu, fra i migliori nomi nel panorama thrash/black. Ci ho trovato un lieve tocco di atmospheric black, ma nulla di vincolante.
Il disco si apre con "Dark horizon approaching", un'intro onirica che trasmette già un senso di disagio e sofferenza, e apre la pista ai successivi tre brani, immensi e coinvolgenti in tutta la loro durata. "The fourth shade", in particolare, è quello che mi ha maggiormente colpito, e che davvero sembra partorito dalla mente di una band con decenni di esperienza. "Cold Shade Burning" si chiude con "The burning town", un'outro eterea e introspettiva, che chiude il sipario su questo brillante EP. La cosa curiosa è che anche a livello di produzione si sono realizzati ottimi risultati, a dimostrazione del fatto che non sono necessari i suoni ultrapomposi (Nuclear Blast?) per lasciare il segno.
Non dò un voto più alto del 7,5 proprio perché non posso equiparare un EP ad un full-lenght: ciò che è bello lascia sempre un po' di amaro in bocca quando finisce presto. Ai The Burning Dogma, però, dò i miei sinceri complimenti, con l'augurio di poter ascoltare a breve anche un full-lenght che sia un degno successore di "Cold Shade Burning".
Tracklist:
01) Dark horizon approaching
02) A dogma to burn
03) Her body cold
04) The fourth shade
05) The burning town
(2012, Autoprodotto)
Thrash/Black Metal
Ah però. Ho ascoltato l'ep dei The Burning Dogma prima di leggere la loro biografia, e mai, mai mi sarei aspettato che si trattasse della loro prima incisione inedita, per giunta autoprodotta.
Trovare una tale alchimia nel songwriting è cosa assai rara, attualmente, in molte band mainstream. Figuriamoci nella zona underground, pullulante di formazioni acerbe ma con pochi nomi degni di nota, perlomeno nel genere di riferimento, il thrash/black.
Sebbene infatti il genere venga definito "death doom metal", io ci ho trovato pochi elementi di entrambi i generi e ascoltando a fondo le cinque tracce dell'EP, mi son venuti alla mente (e con immenso piacere) gli Absu, fra i migliori nomi nel panorama thrash/black. Ci ho trovato un lieve tocco di atmospheric black, ma nulla di vincolante.
Il disco si apre con "Dark horizon approaching", un'intro onirica che trasmette già un senso di disagio e sofferenza, e apre la pista ai successivi tre brani, immensi e coinvolgenti in tutta la loro durata. "The fourth shade", in particolare, è quello che mi ha maggiormente colpito, e che davvero sembra partorito dalla mente di una band con decenni di esperienza. "Cold Shade Burning" si chiude con "The burning town", un'outro eterea e introspettiva, che chiude il sipario su questo brillante EP. La cosa curiosa è che anche a livello di produzione si sono realizzati ottimi risultati, a dimostrazione del fatto che non sono necessari i suoni ultrapomposi (Nuclear Blast?) per lasciare il segno.
Non dò un voto più alto del 7,5 proprio perché non posso equiparare un EP ad un full-lenght: ciò che è bello lascia sempre un po' di amaro in bocca quando finisce presto. Ai The Burning Dogma, però, dò i miei sinceri complimenti, con l'augurio di poter ascoltare a breve anche un full-lenght che sia un degno successore di "Cold Shade Burning".
Voto: 7,5/10
Tracklist:
01) Dark horizon approaching
02) A dogma to burn
03) Her body cold
04) The fourth shade
05) The burning town
Grewon