martedì 14 febbraio 2012

Recensione DISEASE ILLUSION

Disease Illusion - Backworld
(2011, Ultimhate Records)
melodic death metal

Non c'è nulla da dire: il death metal melodico di riconoscibilissimo stampo svedese, ufficialmente nato con gli At The Gates e portato alla pubblica e sconfinata acclamazione con formazioni di tutto spessore come In Flames e Dark Tranquillity, è oggi un genere relativamente saturo di band, e per sua stessa conformazione non concede purtroppo una libertà di espressione molto elevata, pena l'uscita dai canoni del genere musicale suonato, appunto. Gli stessi In Flames per non ripetersi di continuo si sono riversati in una sorta di nu metal/metalcore di relativo gusto. I Dark Tranquillity invece sono rimasti più fedeli alla loro identità ma hanno voluto rendere più complesso e introspettivo il loro songwriting, con risultati forse non molto apprezzabili a livello di vendite, ma che comunque meritano rispetto in quanto si tratta pur sempre di lavori più che discreti. Non cito altre band per non dilungarmi troppo, ma devo purtroppo attestare che il panorama del cosiddetto "gotheborg death metal" ha ormai detto tutto ciò che aveva da dire: decine, centinaia, forse migliaia di band ripercorrono il percorso dei mostri sacri del genere ma scopiazzandosi l'una con l'altra e senza innovare nulla.
E i nostri Disease Illusion? Beh, diciamo che anche loro seguono l'onda, ispirandosi chiaramente alle band di fama mondiale (Dark Tranquillity in primis), ma c'è da dire che lo fanno con uno stile impeccabile e una professionalità senza pari. Certo, l'impronta dei Dark Tranquillity si riconosce dappertutto e sembra quasi di ascoltare un loro disco, anche a livello di produzione: davvero un ottimo lavoro, non c'è nulla da criticare (piccola nota: anche i cantanti delle due band assomigliano non poco, e non solo vocalmente ma anche nei lineamenti). Tecnicamente e come songwriting "Backworld" è un disco che farà versare qualche lacrima agli amanti del genere, perché nelle sue melodie ricorda veramente il periodo d'oro del melodic death, prima che la noia o le esigenze di marketing contaminassero ogni cosa, allontanandole dalla purezza originaria e dalla freschezza compositiva, che nel disco dei Disease Illusion invece si respira ovunque, in ogni nota, che sta lì perché lì deve stare. Nessun passo falso, una concretezza di suono che è davvero difficile da trovare in una band, specialmente emergente. Il growling/screaming usato è graffiante e aggressivo ma al tempo stesso è gradevole da ascoltare, non irrita né annoia. Soltanto un piccolo appunto sulla pronuncia inglese, più che discreta ma non eccezionale: particolare che tuttavia si può notare solo nelle rarissime parti in clean vocals. A livello strumentale invece, posso dire che il mood generale tende al "malinconico": un'aggressività passionale e con una venatura di tristezza, che suscita ancor di più la sensazione di "freddo glaciale" che il genere stesso (essendo comunque nato in Svezia) si propone di trasmettere in chi l'ascolta. Anche la copertina e il booklet aumentano il "pathos", raffigurando scenari apocalittici di città devastate e colorate con gradazioni freddissime e metallizzate di nero e verde scuro.
Sostanzialmente, "Backworld" è un album che pecca un po' di originalità, ma giusto per il genere musicale scelto, ormai inflazionato da band che propongono sempre le stesse sonorità. Ciò che però in quest'album viene proposto, viene fatto in maniera davvero superlativa. Se sognavate che i Dark Tranquillity tornassero ai fasti di "Damage Done", "Fiction" o anche dello sperimentale "Projector", beh avete trovato in Backworld un disco che potrà soddisfare appieno i vostri desideri.

Voto: 8


Tracklist:
01 - Last murder
02 - Eyes of Medusa
03 - Predator
04 - From ashes to dust
05 - Denied
06 - One last breath
07 - The truth
08 - Everything into nothing
09 - Redemption of the dreamer
10 - Light on this Earth

Grewon