15.10.2011 VULGAR FEST VI @BIKE E ROCK MANDURIA (TA)
Presente stavolta alla kermesse estrema del Vulgar fest, giunto ormai alla 6 edizione, che quest’anno rappresentava l’underground estremo inglese supportato dal Metal italico.
Serata fredda quella di Manduria, ma per fortuna già la prima band, i baresi Human slaughterhouse, ci dà modo di scaldarci, supportati anche da una discreta presenza di pubblico, (finalmente la gente arriva in tempo utile da vedere anche le prime band), i ragazzi ci regalano un ottimo live, eseguito benissimo ed agevolato dal pogo delle band inglesi che hanno supportato tutti i gruppi durante l’esibizione, con uno spirito di unione e supporto tra band stesse, che da troppo tempo manca al sud Italia. Ottimo Death Metal, di scuola americana il loro, suonato benissimo e valorizzato dalla loro esibizione live, un altro esempio del Metal estremo che in Italia sforna sempre ottime band.
E’ ora il turno della prima band inglese, i Merciless precision, che, con il loro Grindcore, hanno totalmente devastato la platea, ora, in più occasioni ho visto cantanti Metal incitare il pubblico a partecipare al live, ma raramente ho visto un cantante come Harry (ribattezzato the terrorist), che cantava tra il pubblico, pogando e dando sfoggio ad un’esibizione meravigliosamente trascinante, un live estremo sotto tutti i punti di vista.
Mentre ci si lecca le ferite dopo il live dei Merciless precision, e non solo figurativamente per qualcuno, è il turno di Regurgitate life, one man band di scuola decisamente più Death.
Ottima prova la sua, meno focosa dei Merciless precision ma più da gustare, l’esecuzione tecnica da parte del chitarrista cantante è davvero pregevole, assoli stupendi mixati a dovere con riff spaccaossa ed un timbro di voce sapientemente incastrato nella sessione ritmica, ottimo live anche per gustare le doti tecniche oltre alla cruda violenza del genere estremo.
Ora, prendete un animale feroce e tenetelo senza cibo per 10 anni, poi fate entrare qualcuno in quella gabbia…..se l’animale non è morto(come molti credevano), sbranerà senza pietà il poveretto, ecco spiegato cos’hanno fatto i Necrotorture al pubblico del Bike e rock…..in un momento sul palco c’è un pezzo di storia del Brutal italico a dettare i canoni del genere. Un muro sonoro potentissimo, con un ottima prova dietro le pelli, dove in molti guardavano….il ragazzo non è Antonio l’alieno Donadeo, ma crescerà insieme alla band, con margini di miglioramento assurdi visto cosa sa già fare live. Sulla prova della band, musicalmente sopra le righe come sempre, ma il lungo digiuno ha solo caricato di ferocia Alex, l’ultima volta che ho visto un cantante brutal tenere il palco così magistralmente ero ad un live dei Suffocation ed il frontman era mr Frank, ma quest’alex ha ben poco da invidiare. Uno dei migliori live a cui abbia assistito ultimamente.
Il tempo di riprendersi dall’esecuzione dei Necrotorture che comincia il live degli Oblivionized, Grind-Death tiratissimo il loro, senza fronzoli, a sputare in faccia tutta la violenza dell’underground d’oltre manica. Tempi tiratissimi, intrecciati a vorticosi riff che impreziosivano il cantato del singer, con una tenuta di palco da veterani nonostante la loro giovane età, purtroppo l’unica loro sfortuna è di aver suonato dopo i Necrotorture, che dopo 10 anni di stop non erano intenzionati a fare prigionieri, ma hanno comunque tenuto alto il nome loro e della loro scena underground.
Tirando le somme di questa 6 edizione del Vulgar fest, la nostra scena underground è viva e florida visto le band ed il modo in cui si esprimono, nella ricerca di band che rappresentino l’underground dei loro paesi, l’Italia anche stasera non ha nulla da invidiare a nessuno,forse, da invidiare all’estero abbiamo solo il supporto che le band si danno tra di loro, i ragazzi inglesi erano contemporaneamente band e spettatori supportando direttamente le esibizioni di tutte gli altri gruppi, favorendo uno spirito di interscambio musicale e culturale che il Vulgar fest cerca da anni di favorire.
Un ringraziamento a chi ci segue costantemente, facendo diventare di diritto il Vulgar fest una piccola realtà nell’espressione dell’underground estremo, chiudendo, a nome mio, di Metalarci, del Vulgar fest e di tutti i presenti, ringrazio di cuore tutte le band che ci hanno omaggiato della loro presenza sul palco e chi non avendo paura del Metal estremo per cattivoni, ha supportato l’evento, a Mimmo ed al Bike e rock per permettere nel suo piccolo alla scena di continuare ad esistere con la promessa che la 7 edizione sarà ancora più estrema e feroce, e guardando in casa nostra, concludo dicendo, finalmente, bentornati Necrotorture.
Presente stavolta alla kermesse estrema del Vulgar fest, giunto ormai alla 6 edizione, che quest’anno rappresentava l’underground estremo inglese supportato dal Metal italico.
Serata fredda quella di Manduria, ma per fortuna già la prima band, i baresi Human slaughterhouse, ci dà modo di scaldarci, supportati anche da una discreta presenza di pubblico, (finalmente la gente arriva in tempo utile da vedere anche le prime band), i ragazzi ci regalano un ottimo live, eseguito benissimo ed agevolato dal pogo delle band inglesi che hanno supportato tutti i gruppi durante l’esibizione, con uno spirito di unione e supporto tra band stesse, che da troppo tempo manca al sud Italia. Ottimo Death Metal, di scuola americana il loro, suonato benissimo e valorizzato dalla loro esibizione live, un altro esempio del Metal estremo che in Italia sforna sempre ottime band.
E’ ora il turno della prima band inglese, i Merciless precision, che, con il loro Grindcore, hanno totalmente devastato la platea, ora, in più occasioni ho visto cantanti Metal incitare il pubblico a partecipare al live, ma raramente ho visto un cantante come Harry (ribattezzato the terrorist), che cantava tra il pubblico, pogando e dando sfoggio ad un’esibizione meravigliosamente trascinante, un live estremo sotto tutti i punti di vista.
Mentre ci si lecca le ferite dopo il live dei Merciless precision, e non solo figurativamente per qualcuno, è il turno di Regurgitate life, one man band di scuola decisamente più Death.
Ottima prova la sua, meno focosa dei Merciless precision ma più da gustare, l’esecuzione tecnica da parte del chitarrista cantante è davvero pregevole, assoli stupendi mixati a dovere con riff spaccaossa ed un timbro di voce sapientemente incastrato nella sessione ritmica, ottimo live anche per gustare le doti tecniche oltre alla cruda violenza del genere estremo.
Ora, prendete un animale feroce e tenetelo senza cibo per 10 anni, poi fate entrare qualcuno in quella gabbia…..se l’animale non è morto(come molti credevano), sbranerà senza pietà il poveretto, ecco spiegato cos’hanno fatto i Necrotorture al pubblico del Bike e rock…..in un momento sul palco c’è un pezzo di storia del Brutal italico a dettare i canoni del genere. Un muro sonoro potentissimo, con un ottima prova dietro le pelli, dove in molti guardavano….il ragazzo non è Antonio l’alieno Donadeo, ma crescerà insieme alla band, con margini di miglioramento assurdi visto cosa sa già fare live. Sulla prova della band, musicalmente sopra le righe come sempre, ma il lungo digiuno ha solo caricato di ferocia Alex, l’ultima volta che ho visto un cantante brutal tenere il palco così magistralmente ero ad un live dei Suffocation ed il frontman era mr Frank, ma quest’alex ha ben poco da invidiare. Uno dei migliori live a cui abbia assistito ultimamente.
Il tempo di riprendersi dall’esecuzione dei Necrotorture che comincia il live degli Oblivionized, Grind-Death tiratissimo il loro, senza fronzoli, a sputare in faccia tutta la violenza dell’underground d’oltre manica. Tempi tiratissimi, intrecciati a vorticosi riff che impreziosivano il cantato del singer, con una tenuta di palco da veterani nonostante la loro giovane età, purtroppo l’unica loro sfortuna è di aver suonato dopo i Necrotorture, che dopo 10 anni di stop non erano intenzionati a fare prigionieri, ma hanno comunque tenuto alto il nome loro e della loro scena underground.
Tirando le somme di questa 6 edizione del Vulgar fest, la nostra scena underground è viva e florida visto le band ed il modo in cui si esprimono, nella ricerca di band che rappresentino l’underground dei loro paesi, l’Italia anche stasera non ha nulla da invidiare a nessuno,forse, da invidiare all’estero abbiamo solo il supporto che le band si danno tra di loro, i ragazzi inglesi erano contemporaneamente band e spettatori supportando direttamente le esibizioni di tutte gli altri gruppi, favorendo uno spirito di interscambio musicale e culturale che il Vulgar fest cerca da anni di favorire.
Un ringraziamento a chi ci segue costantemente, facendo diventare di diritto il Vulgar fest una piccola realtà nell’espressione dell’underground estremo, chiudendo, a nome mio, di Metalarci, del Vulgar fest e di tutti i presenti, ringrazio di cuore tutte le band che ci hanno omaggiato della loro presenza sul palco e chi non avendo paura del Metal estremo per cattivoni, ha supportato l’evento, a Mimmo ed al Bike e rock per permettere nel suo piccolo alla scena di continuare ad esistere con la promessa che la 7 edizione sarà ancora più estrema e feroce, e guardando in casa nostra, concludo dicendo, finalmente, bentornati Necrotorture.
Furia