Terza intervista della serie “i BIG salentini”. Quest’oggi a rispondere
alle nostre domande abbiamo un altro personaggio conosciutissimo e molto
stimato della nostra scena musicale, nonché colui che mette tutti d’accordo
ovvero l’onnipresente ANDREA LITTI.
1) Ciao Andrea, potremmo
iniziare quest’intervista Metal Arci
dicendo che tu sei visto da molti come il punto di congiunzione salentino tra
il Metal e l’Hardcore. Ti senti più
appartenente a un contesto piuttosto che un altro o sei bipartisan allo stesso
modo?
Beh, dal punto di vista
musicale diciamo fifty-fifty più o meno... Da quello extra-musicale non sto qua
a fare i pipponi su attitudine HC vs. attitudine Metal, i buoni e i coglioni li trovi dappertutto, ma sicuramente
sento molto più vicine le tematiche a sfondo sociale/politico/eccetera rispetto
a draghi, spadoni, satanassi, cadaveri mutilati... Ci sono gruppi HC che
apprezzo anche solo per i testi e gruppi Metal
che apprezzo anche solo per la musica, ma difficilmente succede il contrario.
2) Facci un breve carrellata
della tua lunga carriera musicale, elencandoci tutti i progetti a cui ha preso
parte dagli esordi del ’93 coi tuoi No
Mental Effort sino ad oggi e quali sono stati i modelli chitarristici che
ti hanno influenzato.
Breve, eh? Dunque... ho comprato
la mia prima chitarra nel '91, rotto la mia prima corda il giorno dopo,
imparato ad accordare decentemente solo molto tempo dopo. Il primo riff che ho
imparato credo sia stato quello di Instinct Of Survival dei Napalm
Death (il buongiorno si vede dal mattino), mentre i primi due gruppi in
cui mi trovai immischiato, quasi in contemporanea, si chiamavano Antitetanica e Noxium. I primi, da cover band di Metallica e Sepultura
divennero poi No Mental Effort, il
mio primo gruppo “serio”, con due demo all'attivo e vari concerti suonati nei
primi posti autogestiti del Salento, tra cui una data di spalla agli Unsane
(sì, quelli di NY!) che capitarono incredibilmente a suonare da queste parti
nel '96, al Neural di Corigliano d'Otranto. Dal '93 al 2000 ho schitarrato e
urlato nei D.I.A., la prima e unica
band salentina e forse pugliese a fare Grindcore
puro e inadulterato. Con loro abbiamo registrato un demo, uno split 7” coi
savonesi Shears e varie apparizioni su compilation very very underground
su vinile, CD e cassetta, inoltre abbiamo suonato anche un bel po' in giro per
l'Italia. Le soddisfazioni più grandi però le abbiamo avute ai nostri primi
concerti in zona, quando chi veniva a vederci restava di sasso perché non si
aspettava che i pezzi finissero dopo venti secondi! (Ah! Ah! Ah!) Purtroppo ci sciogliemmo proprio mentre era in
preparazione il nostro primo LP, a causa del trasferimento all'estero del
nostro batterista. A proposito di batteria, nel corso degli anni mi sono anche
messo a pestare pelli con risultati forse non eccelsi tecnicamente ma di sicuro
divertendomi un mondo! In principio (1998?) furono i Mario Rollo Bend poi divenuti Dominetor,
una cover band demenziale di classici dell'HM col testo stravolto il cui nucleo
originale era formato dai redattori della fanzine Mururoa (su cui ci sarebbe da
scrivere un intero capitolo!). Subito dopo vennero gli Spinanelfianco, Hardcore
ispirato alla vecchia scuola italiana di Negazione e Wretched, con cui
purtroppo non siamo mai riusciti a registrare nulla a parte qualche prova, e
più o meno nello stesso breve periodo ci furono anche Le Ceneri, Post-Grind
caoticissimo con voce femminile e un demo all'attivo. Dopo questa fase di
furore batteristico appesi le bacchette al chiodo fino al 2007, poi vennero i Fuckin'ostiA e il resto è cronaca. Tornando
alla chitarra: nel '97 fondai gli Shank
con Max, Enrico e Simone che provenivano dagli Hyoid (il miglior gruppo Metal salentino mai esistito, che
purtroppo probabilmente in pochi si ricordano). Vabbé, gli Shank, e non lo dico per vantarmi, sono stati per un bel po' la
band salentina più seguita in zona, sono campati per la bellezza di 13 anni
attraverso due album, circa duecento concerti, numerosi cambi di formazione,
qualche stop forzato e un'evoluzione musicale che ci portò dal Crossover totale e melodico degli
esordi, che pescava da milioni di influenze diverse tra cui Deftones,
Voivod,
Faith
No More, Fear Factory, Tool, Refused e Helmet,
al Post-Hardcore dell'ultimo periodo
con me anche alla voce (dal 2007 al 2010). Nel 2004 assieme a Christian
Montagna e Antonio Donadeo formai i Traitor,
Brutal Death-Grind con elementi Hardcore ispirato ai vari Misery
Index, Dying Fetus, Nasum, Hateplow e Brutal
Truth, anche loro con una storia travagliata di vari cambi di
formazione e una fine prematura alla vigilia della registrazione del primo
album e con un contratto discografico che aspettava solo la nostra firma...
vabbé, so it goes... Abbiamo lasciato ai posteri un promo di sei pezzi che
quasi nessuno ha mai ascoltato, il demo CD di quattro pezzi The World Is A Killing Field e uno
split CD coi francesi Decoherence, con le stesse canzoni
del demo CD ri-registrate, uscito nel 2005 per l'etichetta di Alex dei Necrotorture.
Nel Febbraio 2010 sono entrato a suonare nei Cast Thy Eyes, che Christian aveva formato con Stefano e Pippo nel
2006. Attualmente la band è ferma, comunque in quest'anno trascorso assieme
abbiamo fatto uscire l'album We Burn
Into The Cold Eyes Of The Sun, scritto un'altra decina di pezzi che spero
vedranno la luce prima o poi in qualche modo e forma, e suonato in lungo e
largo nella penisola, riscuotendo anche un certo interesse da parte della
stampa specializzata su carta e in rete. Dei CTE potete scaricare entrambi i dischi a questo indirizzi:
http://www.mediafire.com/?hbxfs1l6b045g7q
(mini-CD omonimo del 2007)
http://www.mediafire.com/?s4lwq4vpx3ihgly
(album del 2010)
Inoltre qui trovate lo split Traitor/Decoherence:
Per il futuro più o meno
prossimo ho un paio di progetti in ballo che ancora devono partire, tra cui una
specie di progetto solista in cui proverò a suonare tutti gli strumenti... una
cosa che ho in mente da un annetto ma non ho ancora trovato il tempo (e il
coraggio!) di affrontare.
3) Gli anni sul groppone sono
ormai 35 e molti sono quelli trascorsi a schitarrare a destra e a manca, ma
l’attitudine e l’entusiasmo (e il cappellino con la visiera) rimane quello di
un giovinetto, ti si può definire come il Gianni Morandi incazzato del Salento?
(sentiti liberissimo di mandarmi affanculo dopo ‘sta cosa…)
(Ah! Ah! Ah!) Cu butti velenu! Beh, sicuramente io e il grande
Gianni abbiamo in comune il fatto che molti ci guardano strano per le
rispettive scelte alimentari, anche se non scambierei mai il mio ormai
decennale vegetarianesimo con la sua dieta... marrone!
4) Qual è stato il momento
della “svolta”? C’è qualche album in particolare che ti ha indirizzato su
questi binari, salvandoti da una probabile carriera da dj pieno di figa o da
una brillante carriera universitaria?
“Salvandomi”? Beh, scusa Ale,
ma intanto se la poni in questi termini direi piuttosto che m'ha sciuta propriu fiacca! La prima
grande svolta è accaduta più o meno quando facevo le medie: andavo spesso a
casa di un cugino più grande che collezionava vinili di tutti i tipi
(attualmente è uno dei maggiori collezionisti europei di dischi rari dei Kraftwerk
e dei Rockets), restavo ore a spulciare la sua collezione e a
guardarmi tutte le copertine e ovviamente quelle che attiravano maggiormente la
mia attenzione erano le copertine dei Maiden... un giorno gli chiesi di
farmi ascoltare qualcosa da Somewhere In Time, allora appena
uscito... il brano era Wasted Years e fu amore a primo
ascolto. Pochi anni dopo scoprii che un altro cugino era già da un po'
metallaro e addirittura suonava la chitarra in un gruppo! Divenne il mio primo
guitar hero e grazie a lui ascoltai per la prima volta Ride The Lightning (altra
svolta..) e decisi che anch'io dovevo avere una chitarra, e anche qui siamo
alla cronaca... nera!
5) Coi tuoi gruppi hai suonato
in giro per l’Italia, con trasferte in tutti i luoghi e tutti i laghi... Quale
di queste esperienze ha lasciato il segno più delle altre? E in tutto questo
tuo essere cosmopolita ti è capitato qualche aneddoto assurdo da poter
raccontare ai nostri lettori?
Nel 2003 andammo coi Traitor a registrare un promo a Rieti,
nello studio dell'allora chitarrista degli Undertakers... Il disco uscì una
merda e infatti non lo facemmo girare, ma i 5 giorni che siamo stati lì abbiamo
dato sfogo al peggio di noi e abbiamo depredato più volte e nelle maniere più
fantasiose il reparto alimentari di vari supermercati della città (Ah! Ah! Ah!)... Nel 2000 coi D.I.A. suonammo a Milano in un posto
assurdo chiamato Kascina Ripamonti, che era il covo dei punkabbestia più marci
e allo stadio terminale di lobotomia auto-inflitta, noti in tutti i posti
occupati della città per essere dei rompicoglioni di prim'ordine (un amico ci
aveva infilati in un festival che si teneva in quel posto per farci recuperare
una data altrove, saltata all'ultimo secondo)... Tenevano le birre a
raffreddare nell'acqua degli scarichi fognari e preparavano torte alla
marijuana le cui piantine erano innaffiate con gli avanzi dei beveroni chimici,
per cui ti lascio immaginare gli effetti psichedelici che procuravano, che per
fortuna non provammo mai di persona ma ci furono raccontati dalle incolpevoli
vittime... Tra i concerti più belli e memorabili sicuramente ci metto il
Calabrian Metal Inferno 2010, le date messinesi e quella al Telos di Varese coi
Cast Thy Eyes; il festival anti-OGM
a Laterza e il benefit per la fanzine Ultimo Giro al Confino occupato di Cesena
nel 2001 con gli Spinanelfianco; le
date coi D.I.A. all'Etna 3 e al
Borkiello occupato di Cervia, alla Delta House di Torino (tutti posti meravigliosi
che purtroppo non esistono più) e il concerto alla Masseria Belli a Lecce
assieme agli americani Decrepit nel '98; la data dei Traitor
con i Dillinger Escape Plan a Lecce
nel 2004 e al Lucky Moment di Taranto nel 2008; i concerti degli Shank con Linea 77 e Kiss
Of Death a Torre Lapillo (2001?) e con gli Extrema a Lecce nel 2004,
il concerto di spalla agli Unsane coi No Mental Effort nel '97...
6) Cosa è cambiato nel Salento
da gli anni 80-90 ad ora per quanto riguarda la situazione generale del Metal e dell’Hardcore? (Immagino che ora ti farai prendere dalla nostalgia con
la lacrimuccia a gli occhi mentre rispondi dicendo: “Eh…ai miei tempi…”)
(Ah! Ah! Ah!) Esatto! Guarda, in realtà gli anni '80 li ho vissuti
solo come ascoltatore, e comunque dai racconti di qualche amico quasi
quarantenne non è che ci fosse in giro chissà che... Gli anni '90 sono stati
fondamentali perché nel giro di poco tempo nacquero in Salento numerose
situazioni autogestite, tra cui il Centro Sociale Occupato “Stazione Ippica” a
Lecce, il Gabba Gabba a Cutrofiano, Lu Macellu a Soleto, il Rosa Luxembourg a
Leverano (Ilario Hopesend ne sa più di qualcosa), la Ragnatela a Maglie, lo Zoja
a Veglie, il Baraonda a Supersano... luoghi in cui si sono formate almeno un
paio di generazioni di giovani “alternativi” (non solo metallari). Differenze
tra ieri e oggi? Ho scritto e riscritto questa risposta duemila volte... Tento
la carta della brevità e dico che ieri rispetto a oggi c'era l'entusiasmo nel
fare le cose con pochi mezzi ma con grande spirito pionieristico. Oggi qui vedo
una situazione di stallo, come sempre legata soprattutto alla mancanza di
spazi, ma anche alla poca voglia di fare delle nuove generazioni, fatte salve
le dovute rare eccezioni naturalmente.
7) Abbiamo visto il Litti
chitarrista/bassista/batterista/cantante/fonico/organizzatore di concerti e
quant’altro… si potrebbe dire “una vita dedicata alla musica”, concordi? Cos’altro
possiamo aspettarci? Ti vedremo in qualche nuova veste o stai iniziando a
pensare a cosa fare da grande?
Ovviamente concordo! E
comunque ho alle spalle anche una discreta carriera da fanzinaro, prima come
membro della redazione di Mururoa dal
'97 al '99 (http://www.facebook.com/group.php?gid=53816388601&v=wall), poi
come creatore della fanzine Hardcore Causa Persa (inizio 2000) e infine come
collaboratore saltuario di altre realtà cartacee e su web come Morgue Views, The Whip, Stillborn Webzine...
tutti nomi che purtroppo oggi non molti ricorderanno. Cosa voglio fare da
grande l'ho già deciso, anzi, lo sto già facendo per fortuna da qualche anno e
lo dico e ripeto spessissimo: stare dietro a un mixer durante un live è l'unico
lavoro non alienante a cui riesco a pensare e l'unico mio grande cruccio è di
non aver iniziato a farlo prima... L'organizzazione di concerti è stata sempre,
e sempre resterà finché continuerò a farlo, una passione a fondo perduto, che
però mi ha dato anche delle belle soddisfazioni e mi ha permesso ospitare dalle
nostre parti tante band allucinanti: Dillinger Escape Plan su tutti, ma
anche tante band italiane validissime. Una cosa che ancora non ho fatto ma che
presto o tardi farò è il fonico in qualche studio di registrazione...
8) Risposta secca: Slayer o Metallica?
La risposta è secchissima: Slayer!
Anche se dopo Divine Intervention secondo me potevano e dovevano godersi i
frutti della pensione o continuare suonando solo live e facendo la cover band
di sé stessi. Ma se me l'avessi chiesto prima del Black Album avrei avuto
serie crisi di coscienza!
9) Darrell o Shuldiner?
Una domanda che farebbe
sicuramente felice un amico gallipolino :)
Darrell, comunque.
10) Tette o culo?
Beh, dipende!
11) Sempre contro il sistema e
anti-conformista massimo, al punto che negli anni in cui impazzava il detto “Sex,
Drugs and Rock ’n’ Roll” abbracciasti lo stile di vita straight edge che predicava l’allontanamento dal nichilismo del Punk di allora, diventando quindi quasi una
“mosca bianca” nel Salento Metal. Vuoi
parlarci di quell’esperienza e cosa ti ha spinto poi a ricrederti? (PS: eterna
giovinezza e principi da bravo ragazzo: voglio farti notare che le somiglianze
con Morandi aumentano, spero tu non sia anche coprofago!)
Cu butti velenu tu e Morandi,
parte 2! :)
Tanto per cominciare non mi
sono mai davvero ricreduto, e per strano che possa sembrare non mi sono ancora
mai ubriacato in vita mia, il concetto di sigaretta e vizio del fumo mi fa
cagare e sul resto non sto nemmeno a spendere parole, anche se i miei amici di
più vecchia data ancora si meravigliano se mi vedono con una birra o un
Disaronno in mano... Anticonformista? A me questa parola sa di ostentazione
forzata di una diversità formale e di facciata, che spesso diventa essa stessa
un'uniforme o una tessera di appartenenza...
12) Da sempre sei molto attivo
in campo social-culturale con un impegno sempre crescente (al limite
dell’ubiquità) nel supportare cause umanitarie/ambientali/animaliste.
Nell’attuale clima di tensione per quello che sta succedendo nel mondo, in
particolare in Libia e Giappone su cosa pensi che bisognerebbe fare maggiore
attenzione, su quali temi vorresti che la società si sensibilizzasse
maggiormente?
Visto in che periodo di merda
viviamo, sta solo alla sensibilità di ognuno la scelta di qualcosa da fare per
incidere in maniera positiva sul mondo che ci circonda. Le possibilità sono
talmente tante e coinvolgono talmente tanti aspetti della nostra esistenza, a
partire da cosa mangiamo, cosa indossiamo, come e dove spendiamo i nostri soldi,
per finire alle tematiche di scala mondiale: nucleare, guerra, eccetera, che
basta davvero avere voglia di cacciare la testa fuori dalla finestra. Io da
dieci anni ho smesso di mangiare carne. Sembra una cazzata, e in genere quelli
a cui lo dico mi guardano come un malato (“non mangi carne? E comu faci cu te
mantieni?” come se un intero alfabeto di centinaia di vegetali commestibili e
coltivati da millenni, dall'Avena alla Zucchina, non fosse mai esistito), ma
già questa cosa potenzialmente riguarda tanti aspetti della nostra esistenza,
non solo il rispetto o la compassione per altre forme di vita la cui morte non
è necessaria alla mia sopravvivenza. I danni incredibili e su più livelli
dell'industria dello sfruttamento animale (non solo l'industria della carne o
del pellame, ma anche pratiche abominevoli come la vivisezione e la
sperimentazione “scientifica”, medica e cosmetica, e il business di circhi,
palii e corride) dall'inquinamento e la devastazione dell'ambiente, passando
per i danni alla nostra salute, per finire alla riproduzione delle strutture
gerarchiche e autoritarie della nostra società (in parole povere: “il più forte
ha il diritto di sfruttare, ingabbiare e uccidere il più debole”), sono davanti
agli occhi di tutti e colpiscono anche l'uomo, non solo le incolpevoli vittime
dirette.
13) L’intervista si conclude
qui. Grazie per la disponibilità, saluta i lettori di Metal Arci Webzine come meglio credi. (PS: Morandi la chiuderebbe
con un STIAMO UNITI, giusto a titolo informativo, eh…)
Morandi è il simbolo di un
mondo in cui tutti mangiamo merda, ma almeno lui decide di farlo liberamente
mentre noialtri siamo costretti! Grazie mille a te Ale, ci si vede in giro nei
soliti (pochi) posti e alla prossima.
Torrrmentor