domenica 5 dicembre 2010

Recensione - DARKEST INSANIA


DARKEST INSANIA - Do You Feel The Emptiness?
(2008, Autoprodotto)

Insolita. Coraggiosa. Interessante. Questi tre aggettivi servono per definire la proposta musicale dei Darkest Insania, giunti al loro secondo demo autoprodotto. Insolita, perché hanno unito elementi di generi musicali diversissimi fra loro e che la maggior parte di noi crede incompatibili. Coraggiosa, perché in un panorama musicale saturo di band che si "scopiazzano" l'una con l'altra, hanno saputo "osare" e avventurarsi nel sentiero delle contaminazioni, da sempre irto di pericoli. Interessante, perché tutto sommato il risultato colpisce duro e soprattutto convince.
Ma cosa rende il sound dei Darkest Insania differente dalle altre band? Innanzitutto comincio dicendo che le basi della band sono quelle del Death Metal melodico di stampo svedese: quindi preparatevi ad assoli tecnici, martellate dure e incessanti ma non troppo aggressive, con un "feeling" più epico e introspettivo (alla Dark Tranquillity, per intenderci). E fin qui nulla di innovativo. Ciò che contraddistingue i Darkest Insania, tuttavia, è la presenza dell'elettronica e di una tastiera suonata in un modo bizzarro per i canoni non solo del Death melodico, ma del Metal in generale. Non appena parte il disco vi renderete conto di ciò che dico: la tastiera, anziché marcare ulteriormente il lato epico e battagliero del genere, se ne discosta in maniera quasi sprezzante, proponendo sonorità più vicine, a mio avviso, alla trance dei primi anni '90 (l'unico sottogenere della musica dance in qualche modo meritevole di essere chiamato "musica", a mio avviso), con qualche lieve atmosfera gotica… Non storcete il naso, vi prego, e fidatevi del mio umile giudizio: è chiaro che un purista del Death Metal non tolleri nemmeno di sentir parlare di elettronica, ma è anche vero che il suddetto purista non ascolterà nemmeno il Death melodico, riversandosi invece sui prodotti più estremi e "old school", che siano di matrice americana (più ruvida e legata al Thrash) o europea (più cattiva e legata in qualche arcano modo al Black). Dopo aver ascoltato il demo un bel po' di volte, sono arrivato a pensare che queste insolite sonorità anziché togliere credibilità alle tracce, ci aggiungono invece longevità, proprio per il loro essere particolari e fuori dagli schemi.
Il growling del cantante è a mio avviso molto valido, così come più che discreta è la sua pronuncia inglese. Ascoltando le tracce nel piccolo stereo di casa mia non sono riuscito a capire bene se sulla sua voce ci sia l'aggiunta di effetti o se il suo growling è nudo e crudo come si sente (e in tal caso, i miei migliori complimenti al cantante!), ma resta il fatto che la resa sonora è impeccabile.
Sommariamente, non aspettatevi un disco violento e battagliero sulla falsariga di Damage Done dei Dark Tranquillity. Questo Do You Feel The Emptiness? è invece adatto alle orecchie di chi non pretende necessariamente che una proposta musicale sia "old school", e ascolta senza pregiudizi e senza farsi problemi se ci sono delle contaminazioni più o meno marcate. Ai Darkest Insania vanno i miei complimenti per aver voluto sperimentare qualcosa di nuovo, di diverso, e penso e spero che con l'esperienza e gli opportuni aggiustamenti, si possa creare qualcosa di grande che possa ritagliarsi la propria fetta di mercato.

Grewon

Contatti: