giovedì 14 aprile 2011

Recensione - W ZAPPATORE


W Zappatore
(2010, ApneaFilm)

Stavolta non parliamo di un album, né di una band, ma di un film musicale presentato in anteprima ieri sera durante il 12° Festival del Cinema Europeo a Lecce: W Zappatore.
Si tratta di un progetto coraggioso (o incosciente…) del regista emergente Massimiliano “Maci” Verdesca, che ha per protagonista il grande Marcello Zappatore, nelle vesti di un chitarrista metallaro (ma va?) che suona in una band che più metallara non si può… a cui vengono le stimmate! Sacrilegio!!!
Il nostro eroe, talmente metallaro da indossare perennemente una t-shirt nera con la croce rovesciata bianca e alla ricerca perenne dell’ombra per sfuggire alla luce del sole, si ritrova a dover fare i conti con le prove evidenti della scelta divina nei suoi confronti, ed è costretto a un percorso personale per capire “da che parte stare”. La sua band lo ripudia perché è intollerabile che lui stia con Dio, e tra salite e ricadute, tra una madre (Guia Jelo) fervente religiosa e una nonna (Sandra Milo) naif e rockettara, si arriverà al confronto finale… con sorpresa!
Il film è girato con ritmi teatrali, e i dialoghi sono ridotti al minimo, a sottolineare lo stato d’animo del protagonista. Gli esterni fotografano un Salento brullo e desolato, persino quando vengono inquadrati palazzi della città di Lecce essi sembrano vuoti e abbandonati: anche questo per evidenziare il forte disagio interiore di Zappatore, ma anche a voler fare da contrasto all’immagine (falsa e stereotipata) del Salento sinonimo di Pizzica… come se non si suonasse altro dalla mattina alla sera!
Altri (falsi) stereotipi vengono allegramente presi in giro quando si parla di musica Metal: la band in cui milita Zappatore, con Ilario Suppressa alla voce (!) è semplicemente esilarante, tra cocomeri spaccati con la testa e l’offesa per essere stati benedetti!
Da sottolineare che Ilario parla in dialetto stretto e viene sottotitolato quello che dice… fantastico!!!
Anche questa immagine viene volutamente estremizzata per far capire che in realtà, sotto la coltre di fumo negli occhi di chi guarda con diffidenza alla musica Rock e Metal, di arrosto ce n’è tanto, evidenziato dalle musiche curate dallo stesso Marcello Zappatore (e chi se no?), e proprio le scene musicali rappresentano i picchi di questo film.
Ci si rispecchia in questo film: quante volte dopo un live o una prova ci si è ritrovati tutti insieme con la mia band al camioncino dei panini… per non parlare di live in posti improbabili, o quantomeno non adatti alla musica Rock (anche senza arrivare all’estremizzazione di esibire testate Marshall a un matrimonio!). Anche se i toni rimangono di commedia, per un musicista Salentino è impossibile non cogliere le sfumature (direi drammatiche) della situazione musicale: suonare per “20 Euro e due panini” non è poi così lontano dalla realtà, e le prospettive all’orizzonte non sono allegre…
Ma noi rockettari e metallari abbiamo la pelle dura, e anche con le stimmate non ci tireremmo indietro!
Forse è questo il messaggio dietro questo film, e allora diamoci dentro! Rock N’ Roll!!!
Ah… e non dimenticatevi di andare al cinema a vedere W Zappatore: ne vale la pena! \m/

The Rock Child